Gela. Servono certezze sulle intenzioni di Eni, soprattutto nel settore
upstream, quello delle esplorazioni e delle estrazioni.
Le incertezze sul futuro dell’upstream. E’ la fetta più grossa degli investimenti programmati dalla multinazionale dopo la firma del protocollo d’intesa di tre anni fa. L’azienda punta ad una base logistica a terra, dopo aver rinunciato al progetto della piattaforma Prezioso K. I sindacati, però, vogliono conoscere i numeri e capire quando si possa entrare a regime. Per questa ragione, a breve, potrebbero chiedere un incontro al nuovo amministratore delegato di Enimed Eugenio Lopomo. “Fortunatamente, i cantieri della green refinery sono partiti – dice il segretario provinciale della Uiltec Maurizio Castania – in raffineria si lavora e anche l’indotto è coinvolto. E’ chiaro, però, che non siamo tranquilli rispetto alle prossime sorti del settore upstream. Sappiamo che la produzione è in calo anche a Ragusa e nel nostro sito non si raggiungono più i livelli di un tempo, quando si toccava una media di ventimila barili. Adesso, c’è stato un avvicendamento alla guida di Enimed e, a breve, chiederemo un incontro con il nuovo amministratore”.
Per i sindacati, l’area upstream è ritenuta fondamentale. “Siamo convinti che sia necessario anche un rafforzamento delle manutenzioni dei pozzi – continua Castania – come era stato previsto già nei mesi scorsi. L’incertezza ci convince poco”.
Che fine ha fatto l’accordo di programma? Al momento, però, soprattutto sul piano politico, la “macchina” sembra praticamente ferma. Neanche l’iter dell’accordo di programma avanza. E’ il vero cavallo di battaglia della giunta comunale, con gli investimenti alternativi a quelli del cane a sei zampe. L’interlocuzione, però, è bloccata. “Il vicesindaco Simone Siciliano – dice il segretario confederale della Cgil Ignazio Giudice anche a nome dei confederali di Cisl e Uil – aveva preannunciato la chiusura della procedura per l’accordo di programma già un anno fa. Cosa che in altre realtà è già avvenuto. Fino ad ora, tutto tace e non abbiamo avuto alcuna evoluzione neanche rispetto alle proposte d’investimento selezionate da Invitalia al tempo della call tanto pubblicizzata”. L’accordo di programma, summa di ciò che la giunta ritiene possa essere il prossimo futuro economico della città, è un tema che sembra essere caduto nel dimenticatoio, tra sfiducia mancata e una campagna elettorale appena giunta al capolinea. Anche i sindacati attendono che il sindaco Domenico Messinese e il suo vice tornino a battere un colpo.