Gela. Gli operai dell’indotto Eni lanciano un nuovo messaggio, “tutti a Roma” in vista dell’incontro al Ministero dello sviluppo economico incentrato sull’attuazione del protocollo d’intesa di due anni fa. “Qualcuno tenta di boicottare…”. A lanciare l’appello sono soprattutto gli operai aderenti al Movimento spontaneo dei lavoratori. “L’appello – spiegano – è stato rivolto al sindaco Domenico Messinese, all’amministrazione comunale, a tutto il consiglio comunale, ai segretari confederali e di categoria e agli imprenditori locali con l’obiettivo di organizzare i pullman per recarsi a Roma a sostegno della Vertenza Gela”. Per gli operai, protagonisti nelle scorse settimane di continui sit in anche lungo le arterie stradali principali, la data del prossimo 24 febbraio diventa fondamentale in vista dell’eventuale futuro occupazionale in città. “Visto il disinteresse riscontrato, ad oggi, da parte di tutto il consiglio comunale – continuano – che doveva indire una riunione con i sindacati, con gli imprenditori, con i commercianti, per organizzare la partenza verso Roma, il Movimento spontaneo dei lavoratori denuncia il tentativo di boicottaggio da parte di qualcuno, ancora troppo legato ad interessi strettamente personali”.
Si fermano i lavoratori di Eni. Nelle scorse ore, è stato il consigliere del Polo Civico Guido Siragusa a presentare un documento con il quale si impegna la presidenza del consiglio a convocare tutte le parti della vertenza, a partire proprio dai sindacati. Intanto, domani, i lavoratori del gruppo Eni si fermano. Aderiscono allo sciopero nazionale indetto dalle sigle del settore chimico contro il rischio di una totale dismissione da parte della multinazionale, a cominciare da Gela. Un sit in è previsto davanti ai tornelli della raffineria di contrada Piana del Signore. Si fermeranno anche i dipendenti di Enimed, con il conseguente rallentamento dell’attività estrattiva oltre alla riduzione di portata dell’impianto Green Stream.