Gela. L’inchiesta antidroga “Tomato”, coordinata dai magistrati della procura e fatta scattare dai carabinieri del reparto territoriale, è finita anche in Basilicata.
Un operaio gelese che lavora nei cantieri della zona era stato sottoposto all’obbligo di firma. Misura che i giudici del riesame di Caltanissetta hanno revocato, accogliendo le richieste dei legali di fiducia Vittorio Giardino e Danilo Baldacchino. Il riferimento all’operaio, che da alcuni anni ha cambiato vita allontanandosi dai giri di droga della città, era indicato in alcune conversazioni, finite nell’ordinanza firmata dai magistrati. I legali, però, sono riusciti a dimostrare l’infondatezza di eventuali ragioni investigative che potessero giustificare la misura dell’obbligo di firma impostagli.