Gela. Le dosi da piazzare ai clienti, soprattutto giovanissimi, venivano
nascoste anche tra le fessure di uno dei muri perimetrali di una chiesa.
La droga sequestrata. Lo spaccio avveniva nelle vie del quartiere San Giacomo e a piazzare l’hashish era un minorenne. Per lui, però, in appello, è arrivata la riduzione della condanna. In primo grado, il gup del tribunale dei minori di Caltanissetta gli aveva imposto il verdetto di un anno e dieci mesi di reclusione. In appello, invece, è arrivata la condanna ad un anno e quattro mesi. La decisione di primo grado è stata impugnata dal suo difensore di fiducia, l’avvocato Carmelo Tuccio.
Il legale ha in parte contestato la ricostruzione degli investigatori. I poliziotti trovarono circa settecento grammi d’hashish all’interno del vano per il sistema di erogazione idrica di un’abitazione. L’imputato ammise di aver utilizzato i suoi risparmi per acquistare la droga, senza però l’intenzione di spacciarla. Alla fine, i giudici d’appello hanno ridotto l’entità della condanna.