Gela. I giudici della corte d’appello di Caltanissetta hanno confermato la condanna ad un anno e sei mesi di reclusione nei confronti dell’imprenditore francese Hardy Kleber.
L’uomo era accusato di aver avviato in città un’azienda, la General Silos, che secondo gli investigatori sarebbe servita solo come paravento per l’emissione di fatture false.
I militari della guardia di finanza, dopo gli accertamenti effettuati sui bilanci della società, hanno ricostruito operazioni ritenute fraudolente per un totale di circa seicentomila euro. L’imprenditore francese avrebbe trasferito in città la sede dell’azienda dopo una prima presenza in Lombardia, a Cologno Monzese.
In base alle accuse, l’uomo avrebbe messo in atto un’evasione fiscale da circa duecentomila euro utilizzando proprio la contabilità della General Silos. Stando all’accusa, l’azienda non avrebbe mai effettivamente prodotto: ad eccezione, ovviamente, delle false fatture emesse.
Dopo l’iniziale gestione portata avanti dall’imprenditore francese, il gruppo sarebbe stato ceduto al catanese Giuseppe Castro, a sua volta condannato per gli stessi fatti. Così, i giudici della corte d’appello di Caltanissetta, al pari dei colleghi del locale tribunale, hanno riconosciuto la responsabilità dell’imputato che, peraltro, non ha mai partecipato alle udienze del processo a suo carico.
In questo modo, sono state accolte le richieste dell’accusa che riteneva Kleber responsabile di aver costituito la società al solo scopo di evadere il fisco.