L’atto sul maxi debito Tekra non viene ritirato: non passa il gettone per i segretari di commissione

 
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Gela. Gli atti relativi al debito fuori bilancio da regolarizzare in favore di Tekra non vengono ritirati. Il Pd non viaggia compatto. L’assessore Fabrizio Morello lo ha escluso in aula, dopo che il consigliere comunale Salvatore Scerra, presidente della commissione bilancio, ha formalizzato la proposta. L’intera commissione, infatti, ha preso posizione soprattutto all’indomani della nota della Corte dei conti. A questo punto, però, il debito verrà trattato solo qualora si dovesse raggiungere un eventuale accordo politico. C’è troppo timore che quei quattro canoni contrattuali non pagati a Tekra, società che gestisce il servizio di raccolta rifiuti, possano determinare ulteriori conseguenze contabili. “Non ci sono tutti i necessari dati per giungere al voto – ha detto Scerra – per questa ragione, invitiamo la giunta a ritirare l’atto”. Così, è passata la richiesta del Partito Democratico, ad esclusione di Giuseppe Ventura, che ha permesso di prelevare tutti i punti relativi a debiti fuori bilancio già riconosciuti con sentenza. Quello sui rifiuti, insomma, può attendere. Parere del tutto diverso è espresso dal democratico Giuseppe Ventura, già assessore dell’ex giunta Fasulo. “Il debito va votato, senza altri rinvii – dice – a questo punto, chiederò che tutti gli atti che confermano i rinvii della trattazione del punto vengano trasmessi alla Corte dei conti. Più si ritarda e più aumentano gli interessi da pagare. Non vorrei che si giungesse ad un decreto ingiuntivo da parte degli amministratori dell’azienda. Sarebbe una spesa enorme per l’ente”. L’assessore Fabrizio Morello non ha escluso però che si possa tentare la carta dell’accordo transattivo con Tekra, una proposta arrivata anche dalla democratica Romina Morselli.

Non c’erano i dirigenti. “Discutere di temi tanto delicati in assenza di dirigenti e revisori dei conti, però, non è affatto corretto – ha attaccato Guido Siragusa – perché non sono presenti in aula? Dove dovremmo convocarlo il consiglio comunale? Nelle loro stanze?”. Il capogruppo dell’Udc Giovanni Panebianco è stato netto nel contestare l’intera procedure legata al debito da due milioni di euro. “Rischiamo una distrazione di fondi pubblici perché non stiamo affatto parlando di un debito fuori bilancio – ha ribadito – le voci di spesa per i quattro canoni contrattuali erano già previste. Bisognerebbe capire, invece, come mai si sia data precedenza ai servizi aggiuntivi svolti da Tekra”.

Passano altri debiti. Intanto, l’aula, prelevando gli altri punti all’ordine del giorno, ha detto sì ad una decina di debiti fuori bilancio, riconosciuti con sentenza. “Senza opposizione preconcetta in aula – hanno detto Guido Siragusa e Anna Comandatore – si riesce a lavorare senza intoppi. Chissà come mai, in aula, non ci sono i campioni di presenza e di trasparenza”. Il riferimento all’assenza dei consiglieri comunali del Movimento cinque stelle è piuttosto chiara.

Le azioni di rivalsa. Su proposta dell’intera commissione bilancio, inoltre, l’aula ha detto sì alle azioni di rivalsa che l’amministrazione dovrebbe avviare nei confronti di quelle cooperative che nel corso degli ultimi anni hanno costruito in diverse zone della città. Aree espropriate dall’ente comunale ma che stanno costando care. Insomma, a pagare dovrebbero essere i rappresentanti delle cooperative e non certo le casse del municipio.

No ai gettoni di presenza per i segretari di commisisone. Niente da fare, inoltre, per l’attribuzione di un gettone di presenza, pari alla metà di quello percepito dai consiglieri, in favore dei segretari di commissione. C’era il parere negativo anche del segretario generale Pietro Amorosia. Continueranno ad essere pagati in base ai turni di servizio. Alla fine, con pochi consiglieri rimasti in aula, è caduto il numero legale. 

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