Gela. A fine mese l’Asp cl2 sarà chiamata a definire il processo di stabilizzazione del personale precario. In città sono venticinque gli operatori assunti con contratto a tempo determinato che aspettano certezze ormai da decenni.
I precari in agitazione. Il 3 giugno, riuniti in assemblea, avevano proclamato lo stato di agitazione. La delegazione trattante, convocata per domattina, sarà chiamata a determinare la dotazione organica e indicare gli eventuali posti vacanti. I componenti della Rsu portacolori della Cisl, Antonio Grasso, Orazio Maganuco e Filippo Spina, alla presenza di Salvatore Russello (coordinatore) e Gianfranco Di Maria (segretario generale), avevano puntato l’indice contro il management dell’Asp nissena ipotizzando che alcuni servizi vengono “affidati a terzi, con costi maggiori, invece di ricorrere al personale precario garantendone la definitiva stabilizzazione”.
“Un esercito di precari da regolarizzare”. “L’obiettivo primario sarà determinare la dotazione organica – assicura Salvatore Russello, segretario provinciale Cisl – Solo cosi sapremo realmente se esistono ancora posti vacanti. In città stimiamo circa 30 posti da colmare. Purtroppo non sarà facile stabilire chi dei complessivi 240 precari appartenenti all’Azienda sanitaria provinciale potrà ottenere la stabilizzazione. Ci troviamo un esercito di precari da regolarizzare”. Non si esclude una presa di posizione dei 25 lavoratori precari che garantiscono servizi vitali sia in ospedale che, soprattutto, presso i poliambulatori di via Butera. Gli stessi, spesso, ha evidenziato una sperequazione di personale tra i presidi sanitari a nord della provincia di Caltanissetta con quelli che sfociano a mare.