Gela. Un protocollo d’intesa generale, già promesso a giugno dal governatore Rosario Crocetta, per il riconoscimento dell’esposizione grave all’amianto
di tutti i lavoratori dei siti industriali siciliani, compresa la raffineria Eni di contrada Piana del Signore.
Sit in davanti l’Ars. Operai e rappresentanti dell’Osservatorio nazionale amianto hanno manifestato davanti la sede dell’Assemblea regionale siciliana. A Palermo, c’erano molti lavoratori dello stabilimento Eni insieme al presidente della sezione locale Ona Salvatore Granvillano. Operai e legali, aderenti all’osservatorio, hanno incontrato i capigruppo dei partiti rappresentati tra gli scranni dell’Ars. Vogliono che gli impegni e il riconoscimento della loro esposizione alle fibre killer vengano confermati non solo dai tribunali ma anche dai funzionari di Inail e Inps, nella gran parte dei casi assai restii nel concedere i benefici previdenziali indicati dalla legge.
“Bisogna passare ai fatti concreti”. “La stipula di un protocollo d’intesa che comprenda Inps ed Inail – spiega l’avvocato Maria Calderone – era stato promesso a giugno dallo stesso presidente Rosario Crocetta. Adesso, quest’impegno deve diventare realtà. Noi chiederemo, con passi successivi, anche i risarcimenti dei danni subiti dai familiari di lavoratori morti d’amianto”. Da diversi anni, i lavoratori chiedono ai vertici regionali di dire sì ad un atto d’indirizzo che possa conformare la normativa siciliana a quella di altre regioni d’Italia, dove i diritti previdenziali degli esposti sono già stati abbondantemente previsti. Inoltre, puntano all’istituzione di un vero e proprio registro regionale di tutti i lavoratori a contatto con le fibre d’amianto.