Gela. Dovranno presentarsi davanti al giudice il prossimo 19 luglio.
La discarica d’amianto. E’ arrivato il rinvio a giudizio, infatti, per cinque tra manager e tecnici di raffineria Eni. Tutto ruota intorno alla maxi discarica d’amianto scoperta sull’isola 32 della fabbrica di contrada Piana del Signore. Dagli accertamenti effettuati anche dai militari della capitaneria di porto emerse che la vasca 4, utilizzata per il deposito, non sarebbe stata gestita secondo quanto previsto dai protocolli di legge. La copertura venne ritrovata in cattivo stato, tanto da consentire la fuoriuscita delle pericolose fibre d’amianto, trascinate anche nelle aree dove più intensa era la presenza degli operai impegnati tra gli impianti dello stabilimento Eni. Così, il rinvio a giudizio è stato deciso dal gup Paolo Fiore nei confronti di Bernardo Casa, Rosario Orlando, Arturo Anania, Biagio Genna e Aurelio Faraci. Una richiesta in tal senso è arrivata anche dai magistrati della procura. Nel procedimento, parti civili si sono costituiti diversi operai ed ex lavoratori della raffineria esposti all’amianto e aderenti all’Ona. Gli operai sono rappresentati dagli avvocati Lucio Greco, Davide Ancona e Ezio Bonanni. Nel procedimento, parti civili sono anche le associazioni Amici della Terra e Aria Nuova con i legali Joseph Donegani e Antonino Ficarra.