“Ivan Siciliano non morì a causa del manto stradale”: Assolti due funzionari comunali

 
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Gela. La morte del diciannovenne mazzarinese Ivan Siciliano, deceduto a causa di un violento schianto automobilistico verificatosi otto anni fa nella zona di Montelungo, non sarebbe stata causata dal precario stato del manto stradale né dall’assenza di qualsiasi segnaletica.

Per queste ragioni, il giudice Domenico Stilo ha assolto due funzionari comunali. Si tratta dell’attuale dirigente Emanuele Tuccio e di uno degli ex responsabili del settore manutenzione stradale Luigi Buttiglieri, difeso dall’avvocato Giuseppe Condorelli.
I due sono finiti davanti al giudice Stilo per rispondere di pesanti accuse: omicidio colposo e lesioni aggravate. Insieme a loro, il mazzarinese Ignazio Zuccalà, alla guida della vettura sulla quale viaggiava proprio Ivan Siciliano.
Il giudice, quindi, non ha accolto le richieste giunte dalla pubblica accusa che, invece, aveva impostato la propria strategia individuando notevoli responsabilità degli operatori comunali nella gestione del sistema di viabilità della zona di Montelungo.
Così, l’unica condanna irrogata ha interessato il conducente della vettura schiantatasi contro uno dei guard rail collocati su quel tratto stradale. Ad Ignazio Zuccalà, difeso dall’avvocato Carmelo Brentino, è stata comminata la pena ad un anno e sei mesi di reclusione ed il magistrato ne ha disposto la sospensione.
Oltre all’attuale dirigente comunale Emanuele Tuccio e al funzionario Luigi Buttiglieri, l’inchiesta avviata dai magistrati della locale procura aveva toccato anche l’allora comandante della polizia municipale Giusy Puleo che, però, ha visto la sua posizione archiviata già in fase di udienza preliminare.
Il mortale incidente si verificò nel maggio di otto anni fa, a bordo della vettura, oltre ad Ivan Siciliano, c’erano altri tre suoi amici, tutti di Mazzarino. Ignazio Zuccalà, in base alle indicazioni giunte dagli inquirenti, avrebbe perso il controllo dell’auto che avrebbe impattato contro uno dei guard rail.
La famiglia della giovane vittima, dopo quei drammatici giorni, ha avviato una vera e propria campagna di sensibilizzazione per prevenire le morti provocate dalla strada. Salvatore Siciliano, padre di Ivan, ha fondato un’associazione dedicata al figlio morto. In ogni caso, la famiglia del diciannovenne, nel procedimento penale conclusosi davanti al giudice Domenico Stilo, ha scelto di non costituirsi parte civile.

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