Gela. L’uomo è un animale politico o secondo la traduzione greca del termine zoon politikon, è un animale sociale. Questa la traduzione di Aristotele che parte da alcuni concetti tipicamente greci, l’uomo ha la necessità di vivere in comunità. La comunità Aristotelica è molto diversa dalla nostra perché vive in uno Stato molto ampio dai mercati enormi governati dai movimenti borsistici internazionali, lontani dalla polis Aristotelica che si svolgeva negli Agorà. Considerando lo Stato come organismo, cioè una entità formata da organi che espletano funzioni specifiche, si deduce che l’organismo dà significato agli organi e non il contrario. Aristotele considera lo Stato superiore al di sopra dei cittadini e quindi il bene dello Stato molto più importante del particolare bene individuale dei singoli. Per Aristotele c’è molta politica nell’etica e molta etica nella politica. Però sono due mondi che non devono vivere separatamente ma come due vasi comunicanti. Il filosofo per chiarire questo concetto, fa un esempio dove l’uomo costituisce un piccolo ramo del grande albero che è la polis e per analogia l’etica individuale di ciascun uomo in particolare, sarà un ramo del grande albero dell’etica della comunità.
Oggi abbiamo trasformato ogni cosa, l’uomo politico al centro dell’universo e serve solo per risolvere i propri problemi e la politica il mezzo per raggiungere questi obiettivi.
La cultura che vive nella ipocrisia più profonda non si chiede quali sono le sue radici e si affida ingenuamente o (incivilmente) a quello che i nostri colonizzatori nordisti hanno voluto tramandarci. La cultura italiana, in particolare quella meridionale, si è mai chiesta chi siamo e da dove veniamo?
Ci hanno tramandato che discendiamo da briganti e che i nostri antenati vivevano nella miseria assoluta, governati dai Borboni selvaggi e privi di qualsiasi cultura, mentre il settentrione sottomesso dagli austriaci e dai francesi viveva negli agi e nella cultura più evoluta dell’Europa della prima e della seconda metà dell’ottocento, con una emigrazione che raggiungeva in alcuni punti il 50% della popolazione colta del nord.
I vari rettori delle università meridionali, i vari presidi delle nostre scuole di ogni ordine e grado, vivono nell’oscurantismo più profondo o nella ipocrisia assoluta. Tutti personaggi che si spendono per la politica al servizio dell’uomo e si vendono alla massoneria dominante e genuflessi obbediscono agli ordini che i vari ministeri impartiscono e impongono nelle scuole statali.
Sono tutti rincoglioniti? Oppure la vanità di fare carriera li genuflette agli ordini della massoneria? Certo quello che abbiamo potuto notare dopo il risorgimento italiano, imposto dai tosco padani è drammatico, altro che principi morali, etici tramandati dalla cultura filosofica greco romana. Abbiamo solo appreso come si ruba e come può spogliarsi uno Stato organizzato, dove i valori non contano minimamente, tranne per arricchirsi e fregarsene letteralmente dei propri simili. Insegnamenti produttivi, per fare esempi recenti, quale l’attuale Presidente della repubblica Italiana Mattarella e l’ex presidente della regione Sicilia Rosario Crocetta che hanno completamente dimenticato le loro origini e abiurato la loro dignità, il loro onore e il benessere dei cittadini meridionali per diventare uomini politici importanti. Con la prostrazione delle popolazioni meridionali che ha subito abusi di stupri, fucilazioni, carceri vedi Fenestrelle a Torino, Castello Sforzeschi a Milano, carceri di Genova e di molte città del nord. Tutto per soddisfare l’insaziabilità animalesca degli uomini del nord, che così si sono permessi scientificamente di definirci briganti senza nessun diritto, cancellando la storia del popolo duo siciliano. Oggi dobbiamo abbandonare gli insegnamenti dei filosofi oggettivi e prendiamo in considerazione questo stato del laissez faire al fine di raggiungere i nostri obiettivi di ladri legalizzati. Come si spiega che il progresso sia avvenuto solo nell’Italia del nord, anche con i soldi del sud? Strade, autostrade, università ed eccellenze di vario tipo compreso il trasferimento al nord di banche e assicurazioni. Adesso tutto il risparmio viene a concentrarsi nel settentrione e qui potrà essere distribuito alla piccola e media imprese Lombardo-Veneto a tassi molto più bassi di quelli applicati nel mezzogiorno d’Italia.
Noi siamo costretti a pagare i tassi più elevati perchè siamo insolventi e le assicurazioni più alte perché siamo incivili. Nessuno nota queste discrepanze economiche del popolo duo Siciliano che pacificamente accetta questo comportamento mafioso dei nordisti? Ci scontriamo per elogiare le squadre calcistiche dei Piemontesi o toscani che continuano ad umiliarci per questa loro superiorità. Nessuno dei politici o degli uomini di cultura nota, che per percorrere 100 chilometri, nel meridione si impiegano giornate intere mentre al nord con i treni ad alta velocità, si impiegano meno di venti minuti?
Tutti i mezzi di informazione si preoccupano di farci sapere che l’Itala è all’avanguardia nello sviluppo dell’alta velocità che si ferma a Roma e che nella trasmissione viaggiare informati non si supera Napoli. Questi soldi, non li spende l’Italia tutta con le tasse che paghiamo anche noi? Oppure sono soldi dei ricchi nordisti? Tutto ciò ci viene imposto per farci capire che il loro comportamento onesto e fatto per il nostro bene e quello dell’Italia intera.
Misera Italia, come ti sei ridotta, altro che donna di province, solo bordello, grazie ai politici meridionali che si sono arricchiti alle nostre spalle e grazie alla cultura che tace indifferente. Il grido Leopardiano o Dantesco risuona macabro ancora oggi e dovrebbe farci rabbrividire a noi popolo duo Siciliano che non prendiamo coscienza di questa realtà storica e andiamo avanti passivamente sottomessi al potere dominante.
Poveri noi siamo in mano a politici incompetenti che pensano solo ad arricchirsi sempre di più e a sistemarsi i loro parenti, e a tutti gli altri ci tengono nella povertà più assoluta, dobbiamo ribellarci a questo sistema assurdo saluti a tutti
Ci proviamo ha ribellarci noi Siciliani, vedi la situazione muos di Niscemi,non abbiamo solo un Italia a due velocità,abbiamo anche una magistratura a due velocità,dimostrazione?sentenze di primo grado a favore dei cittadini che contestano il muos,ribaltate poi in secondo grado e allora? cosa deve fare il cittadino onesto che contesta le ingiustizie? La verità è che abbiamo una corruzione diffusa,pure la storia che ci insegnano a scuola è truccata, vedi la storia dell’unità d’Italia! Il nord arriva al sud per salvarlo dalla miseria e dalle ingiustizie con Garibaldi, mentre in realtà viene saccheggiato e privato delle proprie ricchezze! Le donne stuprate e i giovani e gli uomini che si opposero massacrati e uccisi,la storia continua ancora oggi grazie ai politici siciliani corritti!
Qualcuno informi Maganuco che non è mai esistito un “popolo duosiciliano” e che magari la lettura di qualche libro sulla storia d’Italia prima e dopo il 1860 potrebbe riuscirgli di qualche utilità. Potrebbe imparare, ad esempio, che Fenestrelle non si trova a Torino – suppongo alluda all’invenzione dello “sterminio” da parte degli storici alla Pino Aprile – o scoprire, a proposito delle condizioni di vita nella Sicilia borbonica, che il principe di Schwarzenberg, rappresentante dell’imperatore d’Austria alla corte napoletana, scriveva a Metternich che “la masse du peuple languit dans une vèritable misére” (ma certo era stato corrotto con piastre d’oro turche) e che i giornali siciliani contemporanei riferivano che “Noto a tutti è lo stato deplorabile delle classi operaje in Sicilia. Più deplorabile poi è la nostra classe operaja agricola la quale a guisa di tribù nomade è costretta ad esulare ora in un luogo ora in un altro, andando in cerca di un lavoro non sempre facile, ma sempre scarsamente retribuito, e ritornare alla famiglia quando sospesi i lavori agricoli non resta loro niuno scampo di onorata esistenza” [“L’Unione Italiana”, Catania, 14-8-1848]. Ma anche loro forse erano bugiardi prezzolati dalla setta demoplutocraticaanglomassongiudaica.