Distanze, omissioni dello scambio della pace e igiene, come cambiano le celebrazioni

 
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Gela. Da domani riaprono le chiese ed i luoghi di culto in genere. E sarà tutto un modo diverso di concepire la fede, almeno in questa prima fase in cui il virus non è del tutto sconfitto.

Le prescrizioni per i fedeli

Evitare assembramento; tenere la distanza di sicurezza; igienizzarsi secondo normativa; indossare la mascherina.

Il vescovo Rosario Gisana ha fornito le indicazioni ai parroci della diocesi.

  1. L’accesso in chiesa va monitorato dal parroco, il quale darà incarico a qualcuno di vigilare sulla distanza di sicurezza di almeno 1,5 m., perché non si verifichi assembramento. Appena entrati in chiesa, ci si diriga al posto assegnato. Si può utilizzare per l’occasione i segna-posto. L’adempimento di tale normativa è legato all’ampiezza della chiesa, per la quale ci si orienta secondo la capienza dell’aula ecclesiale (cfr. planimetria: circa 30 persone ogni 100 mq). Per le chiese che possono contenere una certa moltitudine, non si può superare il numero di 200 persone;
  2. la distanza di sicurezza tra un posto è un altro si calcola sulla base di 2 mq. È necessario che le persone indossino la mascherina e abbiano la possibilità di potersi igienizzare, sia quando entrano in chiesa, tramite appositi dispenser, sia al momento di ricevere l’Eucaristia. In tal caso, è opportuno che esse portano con sé prodotti per detergere le mani. Questo gesto lo faccia anche il presbitero, al momento di comunicarsi e prima di distribuire la comunione ai fedeli. Quest’ultima può essere eseguita con adeguate pinzette o con forme alternative che rispettano le norme vigenti
  3. non è consentito di accedere al luogo della celebrazione per coloro che hanno sintomi influenzali o hanno la temperatura corporea superiore a 37,5°C. Non possono accedere pure coloro che sono stati a contatto con persone positive a SARS-CoV-2. Una particolare attenzione venga riservata ai diversamente abili, prevedendo posti adeguati;
  4. per procedere alla ripresa delle celebrazioni, è necessario che si igienizzi la chiesa È inoltre obbligatorio, a conclusione di ogni messa, igienizzare l’ambiente, favorire il ricambio dell’aria e detergere il pavimento, i vasi sacri, le ampolline, i microfoni e quanto viene utilizzato. È chiaro che le acquasantiere devono continuare a restare vuote.
  1. per la celebrazione si debbano osservare le seguenti norme: a) ridurre al minimo la presenza dei concelebranti; b) omettere lo scambio del segno di pace; c) si può prevedere la presenza di un organista, senza il coro; d) nei posti occupati dai fedeli non vi siano libri per i canti o altri sussidi; e) per la raccolta delle offerte, i contenitori siano collocati «agli ingressi o in altro luogo ritenuto idoneo»;
  2. Il Battesimo va amministrato fuori dalla messa e per le Esequie e il Matrimonio si tenga conto di quanto è disposto dalla normativa sulla celebrazione dell’Eucaristia. Si metta attenzione nell’amministrare l’Unzione degli infermi: E’ bene che il ministro straordinario non vada di casa in casa.

Corpus Domini

 È stato concordato, tenendo conto delle misure restrittive, di celebrare la messa crismale alla vigilia di Pentecoste, 30 maggio, alle 18 in Cattedrale, che  non può contenere più 200 persone. Per quanto concerne la solennità del Corpus Domini, è stata esclusa la tradizionale processione.

Feste patronali

Stando alle indicazioni del protocollo, le feste patronali si potranno celebrarsi normalmente, senza la consueta processione. Si consiglia di evitare le celebrazioni in luogo pubblico, ma, se qualcuno, in coerenza con le misure raccomandate, riesce a coordinare il flusso dei partecipanti, tenga conto che non si possono accogliere più di 1000 persone. In ogni caso, l’utilizzo dello spazio pubblico è soggetto ad autorizzazione delle autorità competenti.

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