Gela. Ieri, dopo giorni di protesta dei lavoratori, la vertenza Irmes è andata incontro a una prima schiarita, con lo sblocco delle somme necessarie a coprire gli arretrati spettanti ai dipendenti dell’azienda che è impegnata nell’indotto della bioraffineria. I vertici della nuova proprietà però guardano al caso con occhi del tutto differenti rispetto a quelli dei sindacati e anzi mettono in discussione l’operato delle segreterie provinciali di Fiom, Fim e Uilm, che stanno seguendo questa vicenda. “La società ringrazia chi ha seguito da spettatore l’iter per sbloccare i pagamenti o chi ha cercato di dare una mano in tal senso, ma la realtà è che i pagamenti sono stati sbloccati grazie al lavoro intenso degli uffici amministrativi della Irmes e della nuova proprietà. Si sono prodigati fin da quando è arrivato, improvviso, alla società un pignoramento presso terzi da parte di un’agenzia di riscossione, per un importo di circa 2.500.000,00 euro su tutti i conti corrente, imputabile alla vecchia gestione. Hanno avviato sin da subito un piano di risanamento aziendale chiedendo al tribunale l’accesso alla regolazione della crisi, supportati da uno studio legale e tributario di Roma e da un noto commercialista revisore contabile locale – fanno sapere dall’azienda – la nuova proprietà ha avuto a cuore la sorte della Irmes e dei suoi lavoratori. Dopo aver ottenuto un incontro, presso il centro per l’impiego di Caltanissetta, per indire la cassa integrazione speciale, evitando così possibili licenziamenti e quindi qualsiasi perdita di posti di lavoro, le tre sigle sindacali non si sono presentate. Fanno foto con gli operai ma i segretari non si sono presentati, mettendo così a rischio molti posti di lavoro che l’azienda tenta ancora di salvare”.
Nella disamina, la proprietà richiama anche il ruolo della politica. “La proprietà oggi ringrazia chi ha assistito o ha tentato di fare qualcosa per supportare l’iter procedurale per sbloccare i pagamenti come il sindaco, ma ringrazia specialmente chi materialmente è riuscito con il proprio lavoro a far sì che l’iter si sbloccasse. Parliamo – conclude una nota – della dirigenza e degli uffici amministrativi Irmes, del commissario della procedura, avvocato Francesca Bellavia, degli uffici Eni, del movimento “PeR” nella persona di Miguel Donegani che è stato parte attiva nella risoluzione dei problemi, specialmente sullo sblocco del conto corrente bancario. Ringraziamo i professionisti di Roma e di Gela per i sacrifici fatti e per la dedizione al proprio lavoro affinché si ottenesse tramite la procedura del tribunale lo sblocco dei pagamenti pregressi. È la stessa dedizione che stanno mettendo affinché la proposta di concordato preventivo vada a buon fine salvando la società Irmes e i posti di lavoro. Per ultimi, non per importanza, ringraziamo i dipendenti che hanno portato a termine un lavoro straordinario realizzato nella fermata degli impianti della bioraffineria e nell’avviamento, con tutte le difficoltà economiche del caso ma con la certezza che da qui a pochi giorni verranno retribuiti poiché i pagamenti da Eni a Irmes sono stati effettuati”.