Gela. Dal settembre dello scorso anno, una sola richiesta d’insediamento è arrivata sui tavoli dei funzionari dell’Asi di contrada Brucazzi. Un numero decisamente ridotto soprattutto davanti a molte aree ancora a disposizione per la nascita di nuove attività economiche.
La crisi morde e, adesso, manifesta tutta la sua gravità. In sostanza, solo i titolari della società R.V.R. srl di Favara hanno fatto istanza per ottenere uno spazio nel quale installare le loro produzioni.
Di certo, non hanno trovato molta concorrenza. L’area, infatti, è già stata assegnata con un provvedimento firmato dall’attuale dirigente coordinatore dell’Asi Enrico Burgio.
Gli imprenditori agrigentini dovrebbero avere a disposizione una superficie di circa trentamila metri quadrati. Stando alla documentazione depositata sui tavoli dei tecnici dell’area di sviluppo industriale, gli operatori in servizio per conto della R.V.R. si occuperanno di trattamento dei rifiuti non pericolosi. Gli agrigentini ipotizzano un investimento economico da circa nove milioni di euro. In ogni caso, il numero di dipendenti in servizio, qualora l’investimento dovesse concretizzarsi, non sarà superiore a dieci.
Per il resto, invece, il numero magico sembra essere un altro: zero. Per mesi, infatti, neanche una domanda è stata depositata allo scopo di ottenere spazi per nuove produzioni. Le caselle dedicate alla classificazione delle istanze, almeno fino a due mesi fa, erano completamente vuote.
Da tempo, i funzionari dell’Asi registrano una notevole riduzione delle domande d’insediamento e, inoltre, non mancano gli imprenditori che decidono di chiudere definitivamente i battenti delle loro aziende non riuscendone a sopportare i costi. I numeri difficilmente mentono.