Gela. La richiesta ufficiale dell’amministrazione comunale e dei sindacati confederali e di categoria è partita ieri, diretta al governo. L’obiettivo è riattivare il tavolo di confronto sugli sviluppi del protocollo di intesa del 2014, quello che ha dato il via libera alla riconversione green della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore. Tutto si è fermato all’aprile di due anni fa e c’è anche l’incognita della base gas, che rischia di saltare se non verrà sbloccata la proroga della Valutazione di impatto ambientale. A rafforzare la richiesta di incontro, indirizzata al premier Giuseppe Conte e ai ministri Luigi Di Maio e Sergio Costa, arrivano le segreterie nazionali di Filctem, Femca e Uiltec. I segretari generali Marco Falcinelli, Nora Garofalo e Paolo Pirani, che da tempo hanno interlocuzioni con le segreterie territoriali, hanno a loro volta scritto al governo, alla prefettura di Caltanissetta, ad Eni e a Sicindustria.
Ribadiscono la necessità di attivare un tavolo di confronto sulla “vertenza Gela”. Il pericolo che tutto salti rimane dietro l’angolo, mentre si attende l’avvio vero e proprio della produzione nella nuova green refinery, in ritardo rispetto alle iniziali tabelle di marcia.