Gela. Gravi responsabilità dello Stato nei ritardi per l’investimento del progetto “Argo-Cassiopea” di Eni. Questa volta, sono le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil ad alzare i toni. “La vicenda delle piattaforme Argo e Cassiopea rappresenta l’emblema della disattenzione dello Stato sul tema del rilancio dell’apparato industriale in Sicilia – dicono Alfio Mannino, Sebastiano Cappuccio e Claudio Barone – in questo caso manca la proroga della Valutazione di impatto ambientale. Fatto è che a quasi cinque anni dall’accordo sulla riconversione e il rilancio del’area industriale di Gela, i progetti non decollano e questo è inaccettabile”. Manca la proroga sulla valutazione di impatto ambientale ma non c’è neanche il parere regionale.
“La latitanza dello Stato, azionista dell’Eni, nella vicenda non è ammissibile. Ma anche la Regione – aggiungono – deve ricercare ed esprimere indirizzi univoci, evitando difformità nei pareri che possono costituire un alibi al comportamento dilatorio degli altri soggetti e al mancato decollo degli investimenti”. Per i sindacati, bisogna sbloccare la vicenda prima possibile. “Visto il groviglio in cui ci si trova, la conferenza di servizi diventa dunque urgente, per dare risposte al territorio, ai lavoratori e credibilità ad un’azione istituzionale per il rilancio delle attività produttive in Sicilia – concludono – se la situazione non si sblocca, a partire proprio dalla questione del gas, che rappresenta una tranche importante del piano concordato, si rischia di perdere gli investimenti con grande danno per l’area e per i lavoratori”.
Vi ricordo che nel mondo del lavoro non ce solo questo settore, perché non provate a fare insediare altre aziende che non sto qui ad elencare, anzi di andare solo dietro a una azienda.