Interessi su interessi e l’azienda rischia il crack: una banca portata in giudizio

 
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Gela. Capitalizzazioni trimestrali degli interessi dovuti alla banca che avrebbero prodotto altri interessi fino a portare i soci di un’azienda locale impegnata nel settore delle energie rinnovabili ad avere un’esposizione complessiva di circa 250 mila euro.

Interessi su interessi. Un macigno per la società che ha dovuto cambiare settore pur di non chiudere i battenti. Adesso, però, gli stessi soci, ex clienti dell’istituto di credito, hanno scelto di rivolgersi ai giudici del tribunale. I funzionari di banca, infatti, avrebbero adottato pratiche scorrette, contrarie alla normativa in materia: insomma, ci sarebbe lo spettro dell’anatocismo. Per questo motivo, il loro legale di fiducia, l’avvocato Joseph Donegani, ha scelto d’impugnare in sede civile i tanti decreti ingiuntivi notificati ai suoi assistiti per presunti conti corrente in passivo e rate di mutuo non pagate.

Quel mutuo a tassi indeterminati. I dubbi, infatti, non riguarderebbero solo la gestione dei conti corrente ma anche quella del mutuo concesso all’azienda. Il tasso d’interesse sarebbe rimasto volutamente indeterminato, con l’obiettivo di avvantaggiare l’istituto di credito, pesando ulteriormente sui clienti che avevano ottenuto il  mutuo. Per diversi mesi, gli ex clienti avrebbero cercato una mediazione pur di sanare le loro posizioni bancarie. Ma il tentativo non produsse alcun risultato, se non quello di far aumentare gli interessi da versare. Uno stato di fatto che li ha convinti a chiedere spiegazioni, fino a condurli all’azione legale.

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