Gela. Avrebbe intascato i soldi di diversi utenti degli uffici locali dell’Agenzia delle entrate senza però coprire le loro pendenze con il fisco. Condanna confermata in appello. Dopo la doppia condanna a due anni di reclusione pronunciata sia in primo che in secondo grado, Salvatore I., già dipendente della stessa Agenzia delle entrate, ha scelto di rivolgersi ai magistrati della Corte di cassazione. Lo ha fatto per il tramite dei suoi legali di fiducia. Salvatore I., tra le stanze degli uffici di via Butera, avrebbe fatto credere ad almeno cinque utenti di poter saldare le loro pendenze con il fisco. Bastava soltanto che gli allungassero i soldi. I pagamenti sotto banco vennero effettuati ma i bollettini non furono mai saldati. Addirittura, gli utenti truffati si videro recapitare avvisi di mora proprio a causa dei mancati pagamenti. Il dipendente dell’Agenzia delle entrate intascava e basta. Alla fine, si sarebbe appropriato di somme ingenti. La condanna a due anni, in estate, venne confermata anche dai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta. Alcuni degli utenti raggirati si sono costituti parte civile con gli avvocati Ivan Bellanti e Giuseppe Condorelli. In più occasioni, i legali hanno messo in luce i danni subiti dagli utenti che, fidandosi dell’imputato, gli avevano affidato il denaro da utilizzare per i pagamenti.