Infrastrutture e viabilità al palo sul territorio, Cosca: "Non si regalino aziende alla criminalità"
"Senza risorse certe e senza una programmazione stabile, il rischio è di fermare cantieri fondamentali", spiega il segretario
Gela. Edilizia e investimenti a rilento sul territorio. Un depotenziamento che preoccupa il sindacato, come spiega il segretario della Fillea-Cgil Francesco Cosca. "È un comparto che rappresenta uno dei principali motori produttivi della nostra provincia - dice il sindacalista - scelte di bilancio e indirizzi normativi del governo nazionale stanno comprimendo investimenti, liquidità e prospettive, con effetti amplificati proprio in Regioni fragili come la Sicilia. Senza risorse certe e senza una programmazione stabile, il rischio è di fermare cantieri fondamentali e mettere in crisi imprese e lavoratori. La manovra nazionale non prevede fondi dedicati per il piano casa e traduce in tagli significativi la spesa per le opere pubbliche. Certamente, si potrebbe fare tanto di più, se le risorse infruttuosamente destinate al ponte sullo Stretto venissero svincolate e utilizzate per le opere pubbliche necessarie all'infrastrutturazione dell'area per importantissimi assi viari, come la Modica-Gela e la Gela-Mistretta, la cosiddetta Nord-Sud, questo permetterebbe di chiudere l'anello autostradale siciliano. Non dimentichiamo purtroppo la telenovela del porto che dalle valutazioni di docenti universitari e non solo potrebbe essere il centro del Mediterraneo invece la politica regionale e nazionale continua a snobbare il territorio gelese. Servono urgentemente, tra l'altro, interventi concreti sulla viabilità provinciale. Aspettiamo ancora la Gela-Butera o meglio aspettiamo che parta la nuova campagna elettorale cosi da far fare a qualche politico la solita intervista per prendersi la platea prendendo in giro i propri elettori. Abbiamo le dighe del territorio completamente inutili perché non possono invasare acqua mettendo in grosse difficoltà i nostri agricoltori. Questo territorio merita rispetto". Per il segretario Fillea, le aziende che non riescono ad avere introiti rischiano infiltrazioni criminali. "A pesare ulteriormente è la prospettiva che, dal 2026, gli extracosti dei materiali vengano scaricati sulle stazioni appaltanti, con molti Comuni nisseni in difficoltà finanziaria, se non già in condizioni di dissesto o di pre-dissesto. La criminalità organizzata dispone di liquidità immediata e può sostituirsi al credito legale, rilevare imprese in difficoltà, influenzare subappalti e controllare la filiera. Ogni ritardo nei pagamenti - conclude Cosca - diventa un'occasione per i clan di inserirsi nel settore, approfittando della fragilità del tessuto economico. Pericolo simile a quello già vissuto negli anni novanta. Vogliamo essere parte attiva nel nostro territorio e giorno 12 dicembre scioperiamo anche per questo".
In foto il segretario Fillea Francesco Cosca
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