Gela. La decisione del gup Roberto Riggio dovrebbe arrivare a maggio. Il giudice, intanto, ha disposto la riunione di due procedimenti penali, avviati per presunte omissioni nella gestione dell’ex discarica di Cipollina. La richiesta di riunire i due filoni processuali è arrivata dalle difese di Orazio Marino, Ignazio Russo, Roberto Capizzello e Rocco Incardona. Sono tutti dipendenti comunali che non avrebbero adottato le necessarie procedure per la messa in sicurezza dell’ex sito di conferimento dei rifiuti. I pm della procura, inoltre, contestano un episodio di incendio, sviluppatosi all’interno dell’area dell’ex discarica. Per tutti, questa mattina, è stato chiesto il rinvio a giudizio. Le difese, sostenute dagli avvocati Giacomo Ventura, Tommaso Vespo e Fabrizio Ferrara, si sono opposte escludendo che i dipendenti di Palazzo di Città abbiano omesso gli interventi o possano ritenersi responsabili dell’incendio. Davanti al gup era già arrivata un’altra costola dell’inchiesta, che oltre ai quattro imputati tocca anche Patrizia Zanone, Emanuele Tuccio, Salvatore Lombardo, a loro volta dirigenti e funzionari del municipio. Anche nei loro confronti è già stato chiesto il rinvio a giudizio, al quale si sono opposti i legali, gli avvocati Giacomo Ventura, Franca Gennuso e Rocco La Placa.
Il rinvio a giudizio per gli imputati in questo filone è stato richiesto anche dai legali di parte civile, l’avvocato Sandra Amarù, costituita nell’interesse del Comune (che invece non è parte civile nel procedimento scaturito anche dall’incendio nell’area dell’ex sito di conferimento), e il legale Salvo Macrì in rappresentanza dell’associazione “Aria Nuova”.