Gela. Davanti al gup del tribunale, ritorneranno il prossimo novembre. E’ stata infatti disposta l’udienza preliminare, a seguito della richiesta di rinvio a giudizio formulata dai pm della procura. Per i magistrati, ci sarebbero state irregolarità nella gestione di un’area nella disponibilità di Tekra, per un certo periodo usata anche come Centro comunale di raccolta. Ne rispondono in otto, sono soprattutto gli imprenditori e dipendenti dell’azienda campana al centro dell’attività investigativa, oltre a due funzionari del Comune. Vanno rinnovate alcune notifiche. Già lo scorso anno, mentre l’inchiesta era in corso, la Cassazione si pronunciò sul sequestro dell’area, richiesto dai pm. Il ricorso della procura non fu accolto, confermando le decisioni precedenti sia del gip che del tribunale del riesame di Caltanissetta. La Cassazione concluse ribadendo che il sequestro si sarebbe rivelato “spropositato” rispetto al fondamento delle contestazioni. Tra le accuse mosse ai coinvolti, la frode in pubbliche forniture e la gestione non autorizzata di rifiuti. Gli accertamenti, tra le altre cose, si sono concentrati sulle somme che il Comune riconosce all’azienda per l’area, ma che non sarebbe mai stata veramente adattata ai parametri normativi.
Solo di recente, la Regione ha autorizzato un finanziamento da un milione di euro, per un nuovo Centro comunale di raccolta che dovrebbe sorgere a Macchitella. Il consiglio comunale si è espresso a favore della variante del progetto. Dal gup, invece, gli imputati devono rispondere alle accuse relative alle presunte irregolarità gestionali. Sulla mancanza di un’area, idonea per ospitare il Centro comunale di raccolta, non sono mancate verifiche e sopralluoghi dei tecnici comunali. In base alle indagini, ci sarebbero state delle violazioni della normativa e delle disposizioni contrattuali. Sarà il gup a pronunciarsi.