Gela. Il Comune, come responsabile civile, sarà nel giudizio che tocca due dipendenti dell’ente e si concentra su presunte irregolarità nell’affidamento del servizio straordinario di rimozione dei cumuli di rifiuti, che venne assegnato durante l’emergenza di tre anni fa. Il gup Marica Marino ha accolto la richiesta avanzata dal legale dell’azienda “Roma Costruzioni”, l’avvocato Fabrizio Ferrara. L’imprenditore Giuseppe Romano, infatti, segnalò possibili anomalie in quell’affidamento. Secondo le contestazioni mosse dai pm della procura, il dirigente Patrizia Zanone e il funzionario Rocco Incardona avrebbe spinto lo stesso Romano a non partecipare alla gara, spiegando che potevano esserci problemi di fondi disponibili per i pagamenti. Secondo i pm della procura, in aula con il sostituto Antonio Scuderi, si sarebbe trattato però solo della volontà di favorire un’altra società del settore, la “Licata clean service”, che poi si aggiudicò i lavori. Accuse che gli imputati hanno sempre respinto, attraverso i loro legali, gli avvocati Rocco La Placa, Franca Gennuso e Tommaso Vespo.
Il gup ha anche ammesso la costituzione di parte civile della “Roma Costruzioni”, azienda che si ritiene danneggiata da quanto accadde durante l’emergenza rifiuti di tre anni fa. In aula, si tornerà il prossimo febbraio, anche per valutare la possibile richiesta di riti alternativi.