Gela. Sono prescritte le contestazioni che venivano mosse all’ex direttore generale del Comune, l’ingegnere Renato Mauro, e a dipendenti dell’ente. Lo ha disposto il giudice Martina Scuderoni, al termine del giudizio scaturito da accuse legate alla stipula degli atti del Gruppo di azione costiera, costituito per accedere ai finanziamenti pubblici per il comparto del mare e della pesca. Secondo quanto sostenuto dai pm della procura, nella fase che ha poi condotto all’istituzione del Gac, sarebbero state apposte firme ritenute false. Il trascorrere del tempo ha fatto però maturare la prescrizione, come indicato anche dal pm Tiziana Di Pietro. In realtà, sia gli imputati che i loro legali hanno sempre spiegato che non ci furono irregolarità in quella procedura, negando ogni addebito. Le difese, pur non rinunciando alla prescrizione, in aula hanno però concluso per una pronuncia di assoluzione nel merito. Lo hanno chiesto i legali Giacomo Ventura, Giuseppe Condorelli, Calogero Giardina e Rudy Maira. E’ stato spiegato che alcuni degli imputati in quel periodo neppure si occuparono della procedura per i finanziamenti del Gac. Carte alla mano, hanno sostenuto che non sarebbero mai stati riscontrati elementi per sostenere che ci furono delle irregolarità ricollegabili agli imputati.
L’attenzione dei militari della guardia di finanza e dei pm si concentrò soprattutto sui funzionari, in quella fase in servizio alla direzione generale, oltre che sullo stesso Mauro e sull’allora responsabile amministrativo del Gac, Giuseppe Butticè. A processo c’erano anche Salvatore Lombardo, Luigi Buttiglieri, Silvia Triberio e Vincenzo Grifasi.