Gela. Ha scritto al prefetto di Caltanissetta e al sindaco Lucio Greco. La deputata regionale Ketty Damante vuole che le istituzioni locali prendano una posizione netta contro i nuovi disservizi idrici che si registrano in diverse zone della città. Manca l’acqua e tante famiglie si trovano a fronteggiare l’emergenza Coroavirus senza poter disporre di un bene primario. “Interi quartieri non ricevono l’acqua da giorni, come al solito verrebbe da dire. Peccato che oggi la cittadinanza è alle prese con una situazione emergenziale tutt’altro che ordinaria – spiega – abbiamo da arginare una pandemia e soltanto osservando serie prescrizioni igienico-sanitarie, si riuscirà ad arginare la diffusione del Coronavirus. Ora l’amministrazione comunale e l’ente gestore del servizio idrico ci spieghino come intendano garantire l’acqua nelle case dei cittadini”.
Caltaqua è da tempo nel vortice delle polemiche, con disservizi irrisolti e bollette fin troppo esose. L’Ati non ha ancora assunto una decisione sul futuro del rapporto contrattuale con l’azienda italo-spagnola, anche se la Regione chiede che venga formalizzata una scelta. “Facendomi portavoce delle innegabili difficoltà degli utenti, ho inviato una nota al prefetto e al sindaco nella quale chiedo di intervenire con estrema urgenza e con tutti i mezzi disponibili per obbligare la società concessionaria a ripristinare il servizio idrico e assicurare ai cittadini il diritto all’acqua”. Ieri, sono state pubblicate le motivazioni della sentenza del Tar Palermo che ha negato la legittimità di eventuali adeguamenti al rialzo delle tariffe, chiesti invece dai legali dell’azienda.
Da caltacqua ci si aspetta questo ed altro era solo questione di tempo.
Mi piacerebbe visto il momento che qualcuno li proclamasse colpevoli e li sbattesse in prigione perche e inammissibie.
Invito tutti quei signori pseudo politi a decidere di decidere una volta tanto e nel bene del popolo