Gela. Una vera e propria stangata decisa dal giudice Lirio Conti. Sei anni di reclusione a Roberto Di Stefano, considerato dagli investigatori vicino alla famiglia mafiosa dei Rinzivillo e già collaboratore di giustizia.
Le accuse a Di Stefano. Di Stefano, difeso dall’avvocato Vania Giamporcaro, era accusato di aver violato gli obblighi impostigli con la misura della sorveglianza speciale. Nonostante il divieto, avrebbe incontrato altri pregiudicati nella zona di Settefarine e, inoltre, in almeno due occasioni non si sarebbe presentato negli uffici delle forze dell’ordine per adempiere all’obbligo di firma. Il pubblico ministero Pamela Cellura ha chiesto la condanna a tre anni di reclusione, ritenendo sussistenti tutti i capi di imputazione contestati. Il giudice, però, riconoscendo anche la recidiva, gli ha imposto la condanna a sei anni di detenzione, oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e alla decadenza dalla potestà genitoriale. A Di Stefano è stata anche comminata la misura della libertà vigilata per un periodo di tre anni.