Incognita bilancio e i prossimi passi da muovere, confronto tra le fila di “Una Buona Idea”

 
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Il presidente di "Una Buona Idea" Rino Licata e il sindaco Terenziano Di Stefano

Gela. Le sorti del bilancio di previsione e l’incognita della mozione di sfiducia sono due variabili che iniziano ad incidere sull’intera maggioranza del sindaco Lucio Greco. In settimana, l’avvocato ha voluto incontrare gli assessori e i capigruppo alleati. Ha ribadito che la sua gestione amministrativa è sempre stata volta alla salvaguardia dell’ente e allo stesso tempo intende avere ragguagli certi sui numeri finanziari, con la richiesta di parere ad un esperto esterno. I pro-Greco iniziano a riflettere sul da farsi. Non c’è una linea univoca che viene seguita e ora anche il fronte civico si è politicamente diversificato, con il passaggio all’Mpa dei consiglieri di “Gela città normale” e “Impegno comune”. Ad inizio della prossima settimana, invece, gli esponenti di “Una Buona Idea” cercheranno di tirare le somme. Il movimento che si rifà al vicesindaco Terenziano Di Stefano e ai consiglieri comunali Rosario Faraci e Davide Sincero non muoverà lo stesso passo degli altri civici, ora ufficialmente confluiti nell’Mpa. Intendono rimanere fuori dai partiti (come ha più volte ribadito il segretario Rino Licata) e stanno cercando di capire quali scelte farà il sindaco, anzitutto sul bilancio di previsione. Farlo arrivare in aula consiliare, con il pesante parere negativo dei revisori, dovrebbe presuppore una maggioranza compatta che garantisca il voto favorevole. In questa fase, le sicurezze vacillano. Ci sono alleati molto scettici, qualcuno apertamente come gli azzurri di Forza Italia. Tra le fila di “Una Buona Idea” la necessità è di un confronto interno, anzitutto per informare l’intero gruppo dopo l’incontro avuto con il sindaco.

I civici e gli altri alleati del sindaco devono prendere atto anche di una mozione di sfiducia che potrebbe arrivare in aula consiliare in tempi piuttosto celeri. Peraltro, se il bilancio di previsione non venisse approvato dal civico consesso, a cadere sarebbe proprio il consiglio, sostituito da un commissario. I ragionamenti strettamente politici si sovrappongono a quelli amministrativi e le decisioni dei civici possono avere effetti sicuramente importanti negli assetti dei pro-Greco. Sembra comunque che il fronte civico inizi a risentire del pressing dei partiti e i primi riposizionamenti sono stati appena ufficializzati.

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