Gela. Un miracolo. Per come appare la dinamica dell’incidente che è costato la vita al collega elettricista, Crocifisso Incorvaia può considerarsi un miracolato.
L’incidente alla nave Urania al porto di Livorno poteva essere ancora più grave. Sia l’elettricista napoletano che Incorvaia e gli altri dodici colleghi, sono stati travolti da decine di oggetti pesanti, come barili ed altro. Si è innescata la caduta di oggetti che hanno travolto i marittimi mentre la nave ha iniziato lentamente ad affondare.
Cauto ottimismo. Crocifisso Incorvaia, 55 anni, è stato sottoposto a due delicati interventi chirurgici e forse domattina subirà un’altra operazione. Le sue condizioni rimangono comunque stabili e i medici stanno facendo tutto il possibile per scongiurare il peggio. Sui social tantissimi messaggi di incoraggiamento a Croci ma anche alla moglie Marilena ed ai tre figli.
Incorvaia stava lavorando insieme ad altri colleghi al cantiere navale Azimut-Benetti quando è stato soprafatto dal cedimento del ponteggio che reggeva la nave oceanografica “Urania” scivolata nel bacino sottostante portando con sé con tutto quello che si trovava sotto.