Gela. Le indagini sono in corso e come abbiamo riportato, in settimana, l’imprenditore Giuseppe Verderame è stato sentito dal gip per l’interrogatorio di garanzia. E’ stato sottoposto ai domiciliari con l’accusa di aver impiegato braccianti agricoli, imponendogli condizioni di lavoro non in linea con i contratti. Avrebbero lavorato senza un inquadramento. L’imprenditore, assistito dai legali Antonio Gagliano ed Enrico Aliotta, al gip ha voluto ribadire di non essere mai stato coinvolto in indagini giudiziarie. In passato, per contestazioni diverse, arrivò l’archiviazione. Fu escluso un suo coinvolgimento. Si è difeso su tutta la linea rispetto a quanto indicato dalla procura e dalla guardia di finanza, che stanno conducendo l’inchiesta. Ha inoltre riferito di non aver mai imposto condizioni di lavoro fuori norma ma anzi di essersi messo a disposizione per personale segnalato da propri dipendenti.
In alcuni casi, i rapporti di lavoro non sarebbero stati formalizzati perché i braccianti non rispondevano alle esigenze dell’azienda dell’imprenditore o comunque non avevano i requisiti per essere contrattualizzati.
