Inchiesta sul gasolio dall’est Europa, indagati al riesame: sono ai domiciliari

 
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Gela. Hanno deciso di rivolgersi ai giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta, nel tentativo di ottenere misure meno restrittive, dopo il blitz “Acquaragia”. Gli indagati nell’inchiesta sono accusati di essere dietro ad un vasto traffico di gasolio che giungeva in Italia dall’est Europa e veniva poi stoccato in un centro, nella zona di Manfria. Secondo i pm della procura, i finanzieri e il personale dell’Agenzia delle Dogane, ci sarebbe stata la totale violazione delle norme sul pagamento delle accise e dell’Iva. Inoltre, il carburante sarebbe stato alterato e rivenduto ad operatori compiacenti. Al riesame si sono rivolti gli indagati, ritenuti i veri organizzatori dell’affare del gasolio, Damiano Sciuto, Alessandro Caldarera e Daniele Borchio.

Sono attualmente ai domiciliari, confermati dal gip del tribunale di Gela. In totale, sono tredici i coinvolti. Nel corso della lunga inchiesta, sono state ricostruite le dinamiche societarie che avrebbero condotto gli investigatori al centro di stoccaggio di Manfria e ad individuare un’evasione a danno dell’erario non inferiore ai 430 mila euro. I ricorsi al riesame, tra gli altri, sono stati presentati dai legali di difesa Tommaso Vespo e Luca Blasi.

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