Inchiesta sul calcestruzzo, i giudici dicono sì alla difesa: atti nulli per l’imputato

 
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Gela. Gli atti ritornano nuovamente ai pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta.

Le mosse della difesa. E’ la decisione assunta dal collegio presieduto dal giudice Paolo Fiore, affiancato dalle colleghe Ersilia Guzzetta e Silvia Passanisi, ancor prima di aprire il dibattimento nel procedimento che vede come imputato il cinquantaduenne Mario De Luca, coinvolto nel blitz che, oramai cinque anni fa, riguardò le forniture sospette d’inerti assicurate dalla Calcestruzzi spa. Un presunto sistema di sovrafatturazione che avrebbe permesso, stando alle accuse, di pagare la messa a posto alle famiglie mafiose del territorio. Tra le contestazioni mosse, anche quella di truffa. I legali dell’imputato, già dipendente del gruppo che ha operato anche in città, hanno subito sollevato eccezioni di nullità rispetto all’avviso di conclusione delle indagini preliminari e al decreto che fissava il giudizio. In sostanza, gli avvocati di difesa Fabio Alonzi e Maria Licata non avrebbero mai ricevuto nessuno degli atti finiti al centro delle contestazioni. Eccezioni che, dopo la camera di consiglio, sono state accolte dai giudici del collegio. Quindi, il procedimento ritorna indietro in attesa di nuovi sviluppi.

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