Gela. Slitta al prossimo febbraio l’avvio dell’udienza preliminare legata all’inchiesta su presunte irregolarità tributarie che ha toccato anche l’imprenditore Giovanni Salsetta. Un difetto di notifica ha determinato la necessità di procedere nuovamente all’adempimento e quindi davanti al gup Francesca Pulvirenti si ritornerà appunto a febbraio. Nel corso degli accertamenti, condotti dalla guardia di finanza, sono emerse operazioni di cessione di crediti per compensazioni tributarie, considerate non regolari. Secondo gli inquirenti, sarebbero stati posti in compensazione crediti inesistenti. Uno schema che ha portato a definire una presunta evasione non inferiore ai quattro milioni di euro. Gli inquirenti hanno analizzato i rapporti tra gli indagati e le operazioni che venivano formalizzate, anche attraverso contratti di accollo crediti. Sarebbero tutte passate da società riconducibili ai coinvolti. In fase di indagine, vennero revocate le misure imposte a Salsetta. Lo scorso marzo, rispetto proprio alla posizione dell’imprenditore (difeso dal legale Giovanni Lomonaco), i giudici del riesame di Caltanissetta, rifacendosi a quanto indicato dalla Cassazione, decisero l’annullamento di un capo d’accusa. Fu accertata come regolare un’operazione di accollo da circa settecentomila euro condotta dalle società Edil Ponti e Medi group.
Gli sviluppi investigativi si sono estesi a Manuel Casale, Antonio Riccio, Matteo Collura, Donato Leonardo Proietto, Giuseppe Goldini, Sergio Tufano e Luca Corallo. Sono difesi dagli avvocati Luigi Parenti, Elena Del Trono, Angelo Cafà, Mario Siniscalco, Luigi Senatore, Mario Antonino Di Giorgio e Francesco Castellana.