Inchiesta “Stella cadente”, difese in aula: contestate accuse contro presunti stiddari

 
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Gela. Proseguono gli interventi dei difensori nel giudizio abbreviato, successivo all’inchiesta antimafia “Stella cadente”. Davanti al gup del tribunale di Caltanissetta, il pm della Dda nissena Matteo Campagnaro ha già formulato pesanti richieste di condanna per tutti gli imputati, a cominciare dal presunto capo della nuova stidda, Bruno Di Giacomo. Ieri, è toccato concludere al legale di Nicola Palena, rappresentato dall’avvocato Flavio Sinatra, e a quelli di Gaetano Simone, difeso dagli avvocati Giacomo Ventura e Giovanna Cassarà. In entrambi i casi, sono state respinte le contestazioni che attribuiscono ai due ruoli attivi nella stidda, che sarebbe stata riorganizzata dai fratelli Di Giacomo. Al termine della requisitoria, il pm ha chiesto venti anni di detenzione per Bruno Di Giacomo, diciannove anni e quattro mesi per Alessandro Scilio, diciotto anni per Gaetano Marino, dieci anni e otto mesi ad Emanuele Lauretta, dieci anni ciascuno per Giuseppe Alessandro Antonuccio, Gaetano Simone, Andrea Romano e Filippo Scerra, nove anni e quattro mesi a Giuseppe Giaquinta e Gianluca Parisi, sei anni e otto mesi per Rosario Marchese, Giuseppe Antonuccio e lo stesso Nicola Palena, quattro anni al collaboratore di giustizia Giovanni Canotto, tre anni e otto mesi per Calogero Infurna e infine tre anni e quattro mesi per Luigi D’Antoni. Le conclusioni del pm sono state condivise dalle parti civili, a cominciare dai legali di alcuni esercenti che sarebbero stati vittime delle pressioni e delle minacce degli stiddari. Sono rappresentati dagli avvocati Valentina Lo Porto e Alessandra Campailla.

Parti civili, che hanno concluso chiedendo la condanna di tutti gli imputati, sono anche il Comune (rappresentato dall’avvocato Ornella Crapanzano), la federazione antiracket (con il legale Mario Ceraolo) e la Cgil (con l’avvocato Rosario Giordano). Parte civile è anche uno degli imputati, Alessandro Scilio (con l’avvocato Davide Limoncello), oltre a Rocco Di Giacomo, imputato in un altro filone processuale e difeso dall’avvocato Antonio Gagliano. In aula, per le conclusioni di altri difensori si tornerà la prossima settimana. Gli altri imputati sono difesi dagli avvocati Davide Limoncello, Francesco Enia, Cristina Alfieri, Laura Caci, Rocco Guarnaccia, Maurizio Scicolone, Giovanna Zappulla, Ivan Bellanti, Rocco Di Dio e Angelo Tornabene.

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