Inchiesta “Smart working”, Alario lascia il carcere: torna libero, riesame accoglie ricorso

 
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Gela. Ordinanza annullata dai giudici del riesame di Caltanissetta. Giovanni Simone Alario lascia il carcere e torna in libertà. E’ stato accolto il ricorso difensivo, avanzato dal legale Francesco Enia. Alario, già in passato coinvolto in altre operazioni, è indagato nell’inchiesta antidroga “Smart working”. Era destinatario di un provvedimento di custodia cautelare in carcere. La misura è venuta meno. Il riesame ha accolto le motivazioni espresse dalla difesa. Rispetto ai capi di accusa che gli vengono mossi, per il difensore è da escludere l’esistenza di elementi concreti che possano collegarlo alla cessione di sostanze stupefacenti.

I giudici del riesame, inoltre, hanno annullato per due capi riferiti ad un altro coinvolto, Francesco Casco (rappresentato dall’avvocato Lia Comandatore). Rimane comunque detenuto. Ieri, una delle contestazioni è stata annullata per la posizione di Giovanni Bonelli (con il legale Rosario Prudenti). Si tratta di una vicenda legata al possesso di cocaina, per la quale Bonelli era già stato giudicato, come fatto rilevare dal difensore. Anche gli altri indagati nella stessa inchiesta si sono rivolti ai giudici del tribunale del riesame. I poliziotti hanno monitorato per diverso tempo i punti cruciali dello spaccio, con intercettazioni e riprese video.

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