Gela. Sono stati analizzati i rapporti societari interni alla Sst, titolare della Residenza sanitaria assistita Caposoprano, ma anche i criteri che hanno poi condotto all’accreditamento regionale della struttura. Ieri, davanti al collegio penale del tribunale, è stato ascoltato uno degli investigatori che si occupò dell’indagine sulla gestione della struttura sanitaria. A processo, sono in tredici, compresi i vertici della Sst, oltre a funzionari comunali e dell’Asp. Il testimone, rispondendo alle domande del pm Luigi Lo Valvo, delle difese e dei legali di parte civile (gli avvocati Salvo Macrì per il Comune e Giacomo Butera per l’Asp), ha ripercorso le varie tappe della costituzione della Sst e di un’altra società, la “Sanires”. “Dopo che fu riconosciuto l’accreditamento regionale – ha detto – la “Sanires” fu costituita per gestire i servizi e il personale, mentre la Sst in sostanza si occupava soprattutto dell’accreditamento. Pensiamo che la “Sanires” sia stata formata, anche per escludere Isidoro Bracchitta, che chiedeva sempre notizie sulla situazione gestionale”. Inoltre, l’investigatore ha tracciato le mosse di uno degli imputati, l’ingegnere Renato Mauro. E’ stato sottolineato come lo stesso Mauro, ad un certo punto, avesse interessi nella società proprietaria della Rsa e allo stesso tempo, da dirigente comunale e poi direttore generale del municipio, spingesse con i funzionari per il rilascio delle autorizzazioni, legate anche al condono edilizio dell’ex albergo “Caposoprano”, poi convertito.
Secondo l’investigatore, “alcune opere vennero realizzate dopo la scadenza del termine fissato dall’assessorato regionale”. Aspetti che le difese e gli imputati, già in fase di indagine, hanno sempre escluso. Altri testimoni verranno sentiti davanti al collegio penale del tribunale, già alla prossima udienza, in un’istruttoria dibattimentale che si preannuncia molto complessa. Solo pochi giorni fa, è stata fissata l’udienza preliminare per un altro filone di indagine che tocca il caso Rsa. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giacomo Ventura, Maurizio Cannizzo, Joseph Donegani, Emanuele Maganuco, Rocco La Placa, Rosario Giordano, Michele Aliotta, Rocco La Placa, Davide Anzalone, Rocco Guarnaccia, Alfredo D’Aparo e Giuseppe Cammalleri.