Gela. Ulteriori atti, in gran numero, sono stati prodotti, questa mattina, dal pm Luigi Lo Valvo nel procedimento scattato dall’inchiesta sulle presunte irregolarità nella destinazione dei fondi delle royalties estrattive. Durante la precedente udienza di inizio maggio, infatti, il gup Roberto Riggio aveva richiesto precisazioni maggiori sui capi di accusa, rifacendosi ad un’eccezione avanzata dalle difese degli imputati. Oggi, così, la procura ha integrato, con una mole di documenti e atti che dovrebbe servire a sviluppare la linea investigativa. Secondo gli inquirenti, i fondi sarebbero stati usati per “la spesa corrente” e “a copertura di rilevanti debiti fuori bilancio”. Sotto esame sono finiti i rendiconti approvati per gli esercizi finanziari dal 2015 e fino al 2019. Gli accertamenti si concentrarono su un presunto mancato rispetto del vincolo di destinazione. E’ una questione ancora oggi molto dibattuta nel contesto politico e amministrativo cittadino che si affaccia alle urne. L’ente comunale, dallo scorso anno, è in stato di dissesto e gli stanziamenti delle royalties sono un capitolo essenziale per i numeri finanziari dell’ente. L’Ars, su proposta del governo regionale, ha di fatto prorogato la norma che consente di destinare le royalties ad usi diversi da quelli dettati dalla disciplna in materia. E’ un regime derogatorio disposto per la situazione di dissesto del municipio, che tra le altre cose, su decisione sempre dell’Ars, potrà ottenere le royalties del progetto “Argo-Cassiopea” di Eni. Sarebbe risultato un presunto “falso rispetto del patto di stabilità interno da parte del Comune”. Operazioni che per gli investigatori avrebbero falsato “la veridicità e l’attendibilità delle risultanze contabili dell’ente”. Oltre al sindaco Lucio Greco, sono in udienza preliminare il predecessore Domenico Messinese e l’ex commissario Rosario Arena. Ci sono gli ex assessori che si occuparono del settore bilancio e di quello dell’ambiente e l’ex dirigente del settore finanziario Alberto Depetro che lasciò Palazzo di Città due anni fa, quando iniziò a maturare la crisi di bilancio sfociata nel dissesto. Inoltre, ne rispondono i professionisti che negli anni ricoprirono incarichi nel collegio dei revisori dell’ente comunale.
Per la procura, avrebbero avallato il mancato rispetto “del vincolo di destinazione delle royalties”. Durante la precedente udienza, diversi imputati sono stati sentiti, su loro richiesta. Hanno voluto precisare molti aspetti delle rispettive posizioni. Le difese valuteranno l’ulteriore documentazione prodotta dalla procura. I pm avevano già presentato ulteriori atti che riguardano prevalentemente l’attuale fase amministrativa. Gli imputati sono rappresentati dai legali Flavio Sinatra, Antonio Gagliano, Salvo Macrì, Davide Ancona, Gualtiero Cataldo, Maria Platania, Venere Salafia, Sandra Amarù e Antonio Palmieri. In aula si tornerà ad ottobre.