Gela. Il tema delle royalties estrattive e più in generale della tenuta finanziaria del municipio, ormai da circa un anno è all’ordine del giorno in un’emergenza di bilancio che non ha un finale già scritto. Proprio sull’uso dei fondi delle royalties si concentrò un’attività investigativa coordinata dai pm della procura e condotta dai militari della guardia di finanza. Per gli inquirenti, ci sarebbero state delle presunte irregolarità. Domani, è fissata l’udienza preliminare per tredici imputati. Si inizierà dalla verifica di tutte le notifiche. La procura aveva già formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio che sarà vagliata dal gup. L’inchiesta ha avuto come fulcro i risultati dei documenti finanziari dell’ente comunale negli esercizi dal 2015 e fino al 2019. Gli accertamenti si concentrarono sul presunto mancato rispetto del vincolo di destinazione degli introiti delle royalties estrattive. Secondo gli inquirenti, sarebbero stati usati per “la spesa corrente” e “a copertura di rilevanti debiti fuori bilancio”. Sotto esame sono finiti i rendiconti approvati per gli esercizi finanziari dal 2015 e fino al 2019. Le contestazioni vengono mosse all’attuale sindaco Lucio Greco, al suo predecessore Domenico Messinese e all’ex commissario Rosario Arena. Ci sono anche gli ex assessori che si occuparono del settore bilancio e di quello dell’ambiente, Fabrizio Morello, Grazia Robilatte e Danilo Giordano. Accuse inoltre all’ex dirigente del settore finanziario Alberto Depetro che lasciò Palazzo di Città sul finire dello scorso anno quando iniziava a maturare una crisi ancora oggi assai acuta. Dal gup, infine, i professionisti che negli anni ricoprirono incarichi nel collegio dei revisori dell’ente. Per la procura, avrebbero avallato il mancato rispetto “del vincolo di destinazione delle royalties”.
Si tratta di Maria Assunta Cattuto, Graziano Ponzio, Salvatore Corso, Carmela Ficara, Giuseppe Nicoletti e Pietro Gioviale. Secondo i pm, sarebbe stata attestata “falsamente la veridicità e l’attendibilità delle risultanze contabili dell’ente”. Negli esercizi di bilancio approfonditi dagli investigatori, sarebbe stato accertato “falsamente il rispetto del patto di stabilità interno da parte del Comune”. Entro fine mese, l’amministrazione comunale dovrà trasmettere il piano di riequilibrio alla Corte dei Conti e sulle royalties pare intenzione del governo regionale prorogare la misura che ne permette una destinazione differente da quella vincolata. Il sindaco Greco, rispetto al procedimento, si disse subito fiducioso verso l’operato della magistratura, escludendo qualsiasi anomalia nel suo operato istituzionale. I tredici imputati sono rappresentati dagli avvocati Flavio Sinatra, Antonio Gagliano, Salvo Macrì, Gualtiero Cataldo, Maria Platania, Venere Salafia, Sandra Amarù e Antonio Palmieri.