Inchiesta politica e sanità, "Spazio civico" contro la lottizzazione: "PeR", "commissariare"

Le reazioni all'inchiesta

A cura di Redazione Redazione
05 novembre 2025 11:00
Inchiesta politica e sanità, "Spazio civico" contro la lottizzazione: "PeR", "commissariare" -
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Gela. Progressisti e civici, davanti a ciò che emerge dall'inchiesta in materia di politica e sanità, confermano che il sistema va mutato, senza lottizzazioni. Da "Spazio civico" spiegano che "è arrivato il momento di spezzare definitivamente il legame tra potere politico e gestione sanitaria. Le nomine dei direttori generali e dei vertici delle Asp devono essere frutto di valutazioni oggettive, basate su merito, risultati e competenze, non su indicazioni di partito o amicizie trasversali. Oggi la Sicilia non ha bisogno di nuovi equilibri di potere, ma di un patto civile per la salute, fondato su trasparenza, responsabilità e rispetto per chi ogni giorno lavora negli ospedali e per chi vi entra da paziente. Spazio Civico lancia quindi un appello alla società civile, alle professioni sanitarie e ai cittadini: è tempo di riformare la sanità siciliana dal basso, restituendole trasparenza, autonomia e dignità. Stop alle nomine politiche. Serve un nuovo modello di selezione dei dirigenti sanitari fondato su merito, trasparenza e competenze reali. Spazio Civico promuoverà una petizione popolare per chiedere all’ARS di introdurre un sistema chiaro e pubblico, che metta fine alle scelte di convenienza e restituisca credibilità alla sanità siciliana. Una sanità costruita insieme. La riforma del sistema sanitario deve nascere dal basso, coinvolgendo medici, infermieri, amministratori locali e cittadini. Solo con un confronto aperto e partecipato è possibile ripensare la rete ospedaliera e territoriale, rafforzare i servizi di prossimità e garantire una sanità più umana e vicina ai bisogni reali delle comunità. Ridurre le liste d’attesa e rimettere al centro le persone. Troppi siciliani rinunciano a curarsi o sono costretti a rivolgersi al privato per mancanza di alternative. Spazio Civico chiede un piano regionale straordinario per abbattere le liste d’attesa, valorizzare il personale sanitario e restituire al cittadino il diritto alla cura, senza tempi infiniti né disuguaglianze territoriali. Strutture sicure e moderne. Molti ospedali siciliani versano in condizioni inaccettabili. È urgente un piano straordinario di investimenti per ammodernare, digitalizzare e rendere efficienti le strutture pubbliche, assicurando standard di qualità e sicurezza uguali in tutta la regione. La sanità del futuro si costruisce oggi, con scelte concrete e visione. La salute dei siciliani non può più essere merce di scambio politico. Spazio Civico chiede una svolta etica e culturale: fuori la politica dalla sanità, dentro la competenza e la cura per le persone". Il laboratorio "PeR" conferma richieste già avanzate nel tempo. "Da troppo tempo la sanità è diventata il bancomat della politica di tutti, a destra, a sinistra, al centro, sopra e sotto. Oggi è ritoccato a Cuffaro e company. Domani? È il sistema malato. Il punto oggi non è guardare indietro, ma capire come impedire che questo accada ancora, proprio mentre cittadini e famiglie soffrono per liste d’attesa interminabili e servizi che non rispondono più ai bisogni reali delle persone. Le nomine politiche continuano a prevalere sulla competenza, mentre la Regione è scossa da ben dieci inchieste che mettono in luce un sistema ormai logoro e autoreferenziale. La notizia di ieri deve spingere tutte le forze di opposizione a un lavoro unitario e a riflettere seriamente sul voto anticipato. La nostra richiesta di commissariare immediatamente la sanità non è una provocazione: è una possibilità concreta e consapevole, per azzerare le nomine politiche e interrompere quel circuito di potere che da decenni si ripete a ogni elezione e legislatura. Serve ripartire da zero, restituendo alla sanità la sua vera missione: essere un punto di riferimento di civiltà, non uno strumento per l’assalto alla diligenza", fa sapere il segretario regionale Miguel Donegani.

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