Inchiesta "Mondo opposto", ultime repliche prima della decisione: sentenza a maggio

La procura aveva già indicato l'entità delle condanne

30 aprile 2025 19:07
Inchiesta "Mondo opposto", ultime repliche prima della decisione: sentenza a maggio -
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Niscemi.  Sono state necessarie repliche di tutte le parti, dopo il recente esame testimoniale, in aula, dei fratelli Lionti, esercenti niscemesi che per gli inquirenti erano finiti al centro delle pretese di Cosa nostra, con il gruppo capeggiato da Alberto Musto e Sergio Musto, a loro volta fratelli e per i quali sono già state chieste condanne, rispettivamente, a vent'anni di detenzione e a diciotto anni. La sentenza del gup del tribunale di Caltanissetta dovrebbe arrivare a maggio. Questa mattina, infatti, si sono susseguiti gli interventi. Gli imputati hanno scelto il giudizio abbreviato. Altri coinvolti ne rispondono invece davanti al collegio penale del tribunale di Gela, non avendo richiesto riti alternativi. La procura aveva già indicato l'entità delle condanne. Undici anni e quattro mesi sono stati indicati per Francesco Amato, undici anni per Francesco Torre, dieci anni e otto mesi a Giuseppe Auteri, dieci anni per Andrea Abaco, René Di Stefano e Francesco Cona, nove anni e quattro mesi a Giovanni Ferranti, otto anni e quattro mesi per Carlo Zanti, otto anni per le posizioni di Francesco Cantaro e Giovanni Manduca, sei anni per i gelesi Carmelo Raniolo, Vincenzo Cannizzaro e Luigi Cannizzaro, cinque anni per Francesco Piazza, quattro anni e otto mesi a Mariantonetta Caruso e Viviana Caruso, quattro anni per Gianni Ferranti e infine tre anni a Paolo Rizzo e Davide Cusa. Sono in totale ventuno le condanne avanzate dalla Dda e dalle parti civili, comprese  il Comune di Niscemi, con il legale Paolo Testa, e i Ministeri dell’interno e della difesa, attraverso l’Avvocatura dello Stato, con il legale Giuseppe Laspina. I pm hanno ricostruito l’intera genesi dell’inchiesta, sottolineando come ci fosse una certa pervicacia del gruppo di mafia, capace di disporre di armi, anche attraverso i gelesi, e di esercitare una notevole forza di intimidazione. Il blitz scattò, con i carabinieri, per consentire di bloccare il presunto piano per uccidere proprio uno degli esercenti presi di mira. I coinvolti sono rappresentati dagli avvocati Flavio Sinatra, Joseph Donegani, Angelo Cafà, Francesco Spataro, Danilo Tipo, Nicoletta Cauchi, Salvatore Leotta, Antonino Grippaldi, Ennio Adamo, Antonio Vincenzo Arcerito, Donatella Cinzia Singarella, Maurizio Scicolone, Antonino Ficarra, Francesco Mascali, Monica Catalano, Claudio Bellanti, Vita Mercolillo, Agata Maira, Giuseppe Napoli, Antonino Di Gregorio, Riccardo Incarbone e Luca Del Bue. 

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