Gela. Nel novembre di un anno fa, quello per la posizione di Emanuele Monachella fu l’unico annullamento con rinvio, deciso dalla Corte di Cassazione, che giudicò i coinvolti nella maxi inchiesta antimafia “Tetragona”. Nei prossimi giorni, a seguito di quella decisione, Monachella dovrà presentarsi ancora davanti ai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta. Dovranno rideterminare l’entità della pena, valutando quanto disposto dalla Cassazione, che accolse una parte delle richieste difensive, avanzate dal legale di difesa, l’avvocato Giacomo Ventura. Nel primo giudizio di appello, la condanna per l’imputato era già stata notevolmente rivista al ribasso, con tre anni e sei mesi di detenzione.
I magistrati nisseni, tra gli altri aspetti, dovranno verificare l’eventuale riconoscimento della continuazione. Monachella, nell’ambito dell’inchiesta “Tatragona”, fu individuato come referente di Cosa nostra gelese nella zona di Genova e ritenuto responsabile di un’estorsione, ai danni del titolare di un’azienda edile locale. Per tutti gli altri imputati, toccati dalla stessa indagine, la condanna è diventata definitiva.
