Gela. Incendi, furti e danneggiamenti in città monopolizzati dal gruppo di Peppe Alferi. E’ arrivata, però, la prescrizione che chiude il dibattimento.
Le azioni del gruppo. Il giudice Miriam D’Amore, davanti al tempo oramai trascorso che ha contribuito a far maturare proprio la prescrizione, ha accolto la richiesta di non doversi procedere nei confronti di quindici imputati, avanzata dal pm Pamela Cellura. A processo, c’erano il boss Peppe Alferi, Nunzio Alferi, Giuseppe Claudio Alfieri, Vincenzo Alfieri, Paolo Di Stefano, Fabio Russello, Salvatore Alabiso, Rocco Consiglio, Emanuele Curvà, Giovanni D’Amico, Sandro Emmanuello, Orazio Fraglica, Francesco Giovane, Nunzio Ratto, Massimiliano Trainito e Giovanni Vella. A rimanere in piedi, è solo l’accusa di estorsione mossa a Massimiliano Trainito. La sua posizione è stata stralciata e verrà valutata separatamente dal giudice D’Amore. Nel corso delle indagini, sono state ricostruite intimidazioni messe a segno attraverso incendi d’auto, veri e propri cavalli di ritorno e richieste estorsive, oltre a diversi furti. L’unica vittima a costituirsi in giudizio, era rappresentata dall’avvocato Franco Cagnes. Nel pool di difesa, invece, gli avvocati Maurizio Scicolone, Angelo Licata, Flavio Sinatra, Nicoletta Cauchi, Cristina Alfieri e Rosario Prudenti.