Gela. Per i magistrati della procura e per i poliziotti del commissariato
quella di Sant’Ippolito sarebbe stata una vera e propria banda, specializzata in danneggiamenti, furti e spaccio di droga.
Furti e danneggiamenti. Lo scorso maggio, scattarono le manette per i presunti vertici del gruppo, ma anche per diversi minorenni che sarebbero stati a disposizione. I pm, coordinati dal procuratore Ferdinando Asaro, hanno chiuso le indagini, in attesa dell’eventuale richiesta di rinvio a giudizio. Tra i vertici della presunta banda ci sarebbero stati Giovanni Canotto, Paolo Melilli e Carmelo Meroni. In manette finirono anche Giuseppe Giaquinta, Maurizio Smorta, Antonio Fusco e Niculae Cozma, oltre ai minorenni. I poliziotti, anche con il supporto dei pm della procura minorile di Caltanissetta, sono riusciti a seguire per diversi mesi i presunti componenti della banda, ritenuti responsabili di incendi d’auto, ma soprattutto di decine di furti in abitazioni private e in esercizi commerciali. Così, appostamenti ma anche intercettazioni telefoniche e immagini video sono una parte del materiale che ha permesso di chiudere il cerchio investigativo. Per i minori coinvolti è già iniziata la fase del dibattimento. Molti degli indagati hanno escluso di aver partecipato alle azioni ricostruite dagli inquirenti, ma le contestazioni mosse dai pm della procura hanno retto anche in fase di riesame. Nel pool di difesa, ci sono gli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Mariella Giordano, Giuseppe Fiorenza e Raffaela Nastasi.