Gela. Il suo posizionamento, dopo aver lasciato l’Udc, l’aveva preannunciato, senza troppi tatticismi. Il consigliere comunale Salvatore Incardona alle regionali appoggia il parlamentare uscente Michele Mancuso. Anche nelle ultime settimane, ci sono stati contatti frequenti e incontri. Incardona parla già di un progetto a lunga scadenza, facendo intendere che il rapporto con Mancuso e con i forzisti è destinato a rimanere stabile. “Ufficialmente ho deciso di appoggiare la candidatura di Michele Mancuso alle prossime elezioni regionali del 25 settembre e la lista di Forza Italia. Sono soddisfatto della mia scelta – dice – perché si è rafforzato un rapporto di collaborazione con Michele, già nato lo scorso febbraio. Un progetto che ci vede impegnati oggi e per il futuro e che cercherà di superare le logiche del populismo, che hanno distrutto la nostra società, affinché si possa creare un progetto per la crescita della città e per la formazione della futura classe dirigente”. Se è ormai ufficiale la sua collocazione, almeno in vista dell’election day, pare comunque che il dialogo con Mancuso e i forzisti sia finalizzato ad un rafforzamento complessivo del partito in città, anche dopo le urne. Non c’è ancora un’adesione ufficiale al partito di Berlusconi, ma le strade di Incardona e di Forza Italia sembrano convergere, con gli azzurri che rafforzerebbero la batteria di consiglieri all’assise civica, dove il partito conta già sul capogruppo Rosario Trainito e su Carlo Romano (oltre alla presenza in giunta dell’assessore Nadia Gnoffo).
Una vicinanza marcata, quella tra Incardona e Mancuso, che probabilmente il sindaco Lucio Greco (ormai pienamente coinvolto nella stessa area politica) dovrà valutare con attenzione, visto che il consigliere attende una risposta dall’avvocato. Con la fine dell’esperienza nell’Udc, il presidente della commissione consiliare affari generali non ha più alcuna “garanzia” politica per l’assessore Danilo Giordano, indicato quando proprio Incardona era esponente dell’Udc. Non ha mai nascosto di attendersi una propria rappresentanza in giunta.