Inaugurato l’Albero dell’Inclusione: 1500 mattonelle di lana per un progetto che unisce la città
L’opera è composta da 1500 mattonelle di lana, realizzate in soli due mesi e mezzo grazie all’impegno straordinario di 40 donne e alla partecipazione dei ragazzi disabili del Gruppo Emmanuel della parrocchia.
Gela. Un lavoro corale, colorato e ricco di significato ha trovato la sua forma finale nell’Albero dell’Inclusione, inaugurato ieri alla presenza di autorità, associazioni e cittadini. L’opera è composta da 1500 mattonelle di lana, realizzate in soli due mesi e mezzo grazie all’impegno straordinario di 40 donne e alla partecipazione dei ragazzi disabili del Gruppo Emmanuel della parrocchia.
L’idea del progetto porta la firma di Massimiliano Giorrannello, che ha voluto creare un simbolo tangibile di accoglienza e collaborazione. Alla guida operativa dell’iniziativa, la coordinatrice Nuccia Vella, che ha seguito passo dopo passo la produzione delle mattonelle trasformandola in un’esperienza di comunità.
La cerimonia di inaugurazione è stata arricchita dalla presenza del Sindaco Terenziano Di Stefano e della Presidente del Consiglio Comunale Paola Giudice, che hanno espresso apprezzamento per un progetto capace di mettere al centro inclusione, impegno sociale e creatività. A suggellare il momento, la benedizione del parroco Padre Luigi, che ha ricordato come questo albero rappresenti non solo un’opera artistica, ma un gesto d’amore collettivo.
Fondamentale il supporto delle associazioni del territorio, tra cui Federcasalinghe- Obiettivo Famiglia, rappresentata da Graziana Cannadoro, e Agile Gela APS con il presidente Francesco Di Silvestre, da tempo impegnati in iniziative di solidarietà e inclusione. Madrina dell'inaugurazione la giornalista del Quotidiano di Gela Maria Chiara Sciascia che ha guidato gli interventi e il countdown all'accensione.
L’Albero dell’Inclusione non è solo un simbolo natalizio o decorativo, ma un manifesto di comunità: un intreccio di mani, storie e colori che testimonia quanto la cooperazione possa generare bellezza e senso di appartenenza
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