Gela. Arrivano i verificatori Enel e i titolari del bar abbassano la saracinesca per “unimprovviso malore”.
Il titolare del bar a processo. Secondo i magistrati della procura, dietro al malore c’era soltanto il tentativo di coprire un meccanismo per ridurre i consumi d’energia elettrica all’interno dell’esercizio commerciale di piazza San Giacomo. Così, a processo davanti al giudice Silvia Passanisi è finito il titolare del locale pubblico. “Quando arrivammo sul posto per effettuare il controllo – ha spiegato uno dei tecnici Enel sentito in aula – il figlio del titolare ci invitò ad uscire perché aveva urgenza di chiudere e andare in ospedale. Il padre avrebbe avuto un malore”. I tecnici, però, avevano già accertato una sproporzione tra l’energia immessa nel locale e quella calcolata dal misuratore. “Pensiamo – ha aggiunto – che sul misuratore interno al locale fosse stato collocato un grosso magnete. Purtroppo, non è stato possibile individuarlo perché, all’apertura pomeridiana, i titolari entrarono in maniera molto veloce nel locale e sentimmo che qualcosa veniva staccata nella zona del misuratore. Trovammo soltanto poche tracce”. Il titolare del bar, difeso dall’avvocato Giovanni Cannizzaro, però, ha sempre escluso di aver utilizzato sistemi per eludere i controlli sui consumi d’energia.