In municipio la “democrazia partecipata” non va di moda, la Regione si riprende 51 mila euro

 
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Il sindaco Domenico Messinese e l'assessore Fabrizio Morello

Gela. La “democrazia partecipata”, almeno a Palazzo di Città, non sembra avere molti fedeli e, così, la Regione si riprende 51 mila euro. Soldi che, in base ad una legge regionale del 2014, l’amministrazione comunale avrebbe dovuto destinare a scelte che coinvolgessero la cittadinanza. Invece, niente di tutto questo. Neanche un euro è stato destinato allo scopo e, con tanto di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, la Regione bussa e si riprende quel due per cento degli oltre due milioni e mezzo di euro che sono stati trasferiti nelle casse del municipio per l’anno 2016. Ovviamente, quella locale non è la sola amministrazione che non è riuscita a spendere i soldi della “democrazia partecipata”, ma rientra comunque, a pieno titolo, tra le tante bocciate.

I soldi della Regione. A Palazzo di Città, sono ancora in tempo per un eventuale ricorso al Tribunale amministrativo regionale, qualora si decidesse di contestare la decisione formalizzata dagli uffici palermitani. Però, sotto la casella “importo da destinare con forme di democrazia partecipata” almeno alla voce Comune di Gela, il saldo è piuttosto semplice da ricostruire, 0 euro. Davanti a questi risultati, la Regione si riprende i 51.329,13 euro, che non saranno “oro”, ma potevano sempre tornare utili, coinvolgendo i cittadini.

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