Gela. La crisi della giunta ter del sindaco Domenico Messinese è in fase acuta. Dopo le dimissioni di Maurizio Melfa e Fabrizio Morello, che hanno lasciato scoperti due settori fondamentali come i lavori pubblici e il bilancio, qualcuno andrà in soccorso del sindaco? Ieri sera, in consiglio comunale, anche quelli che si sono detti pronti a collaborare hanno stroncato le richieste sull’anticipazione dei pagamenti delle rate della Tari. Un altro smacco clamoroso all’amministrazione comunale, che sta cercando di fare cassa in tutti i modi. “Un governo di responsabilità? Non è una soluzione che ci entusiasma ma, in ogni caso, deve essere il sindaco a fare il primo passo – dice il capogruppo di Noi con l’Italia Vincenzo Cirignotta – la situazione della città è gravissima. Siamo davanti ad una delle esperienze amministrative più disastrose della storia recente. Oramai, scappano anche le aziende, con i tempi di pagamento che si sono allungati a dismisura. Il credito vantato da Tekra, inoltre, è vicino ai dodici milioni di euro. L’ente rischia il dissesto”.
Il governo dei “responsabili” si può fare? Cirignotta, però, non sembra per un veto irremovibile. “Il sindaco deve avere uno scatto di orgoglio – dice ancora – mandi via tutti i suoi assessori. Dimostri di essere libero e di non dipendere dal vice Simone Siciliano. Deve avviare il dialogo con i partiti e tentare la formazione di una giunta, avviando una fase di concertazione e condivisione. Se non dovesse riuscirci, allora dovrà dimettersi e noi lo seguiremo”. Se il Pd, almeno per bocca del consigliere comunale Guido Siragusa, ha praticamente già messo in soffitta l’esperienza Messinese, da altri banchi dell’assise civica arriva un messaggio più conciliante. L’ipotesi del governo di responsabilità, con una quarta giunta in meno di tre anni, non è solo un vagheggiamento politico.
