Gela. “Io e la mia famiglia siamo stati messi in ginocchio dalle banche che, pur di rivalersi, stanno svendendo i beni della mia azienda”.
L’imprenditore Emilio Missuto, costretto a dire basta alla sua attività soprattutto a causa di crediti insoluti da parte di diverse amministrazioni pubbliche, ritorna a protestare davanti palazzo di giustizia.
“Riprendo la protesta e lo sciopero della fame – spiega – perché ho avuto fiducia in una magistratura che mi sta volando le spalle e, addirittura, mi mette sotto processo. Cosa sta facendo il curatore della mia azienda che, dopo tre anni, non è riuscito ad ottenere nulla dalle amministrazioni pubbliche che dovevano pagarmi per tanti lavori svolti? Per tutta risposta, mi stanno portando via anche i mobili di casa”.
Missuto, già questa mattina, si è presentato nei pressi di Palazzo di giustizia con l’obiettivo di allestire un presidio fisso.