Gela. In consiglio comunale passano le due variazioni di bilancio, rese necessarie dal dissesto e dalla mancanza di uno strumento finanziario. A far discutere di più è stata quella per la copertura finanziaria del servizio di contrasto al randagismo. Le somme sono ingenti e lievitano anche perché uno dei canili di riferimento si trova a Caltanissetta. Da poco, si è aggiunta la struttura in territorio di Butera. Il segretario generale Ferro ha fatto notare che “per circa ventitré anni si è andati avanti senza una gara”. Di recente, si è proceduto in tal senso, con la suddivisione in due lotti. “Uno è andato deserto, l’altro è stato affidato”, ha precisato il segretario che ha retto il settore polizia municipale, ora competente in materia. La questione dei costi elevati è stata posta dal civico Rosario Faraci e ripresa dall’altro consigliere di “Una Buona Idea” Davide Sincero. Il sindaco Di Stefano ha illustrato le modalità di un nuovo approccio che si sta sviluppando, anche insieme ad Asp. I cani accalappiati sono spesso destinati a rimanere all’interno della struttura convenzionata.
L’aula aveva aperto con la proposta del dem Gaetano Orlando, condivisa da tutta la maggioranza e dall’intera opposizione. L’atto di indirizzo impegna l’amministrazione comunale ad avviare un percorso di stabilizzazione degli ex Rmi, che da anni lavorano nei servizi comunali ma senza un inquadramento preciso. L’aula ha infine approvato il regolamento sul servizio di economato.