Impresentabili, liste e sospetti, ritorna la questione morale: tocca ai candidati mettere un argine

 
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Gela. Prima c’era stato l’avvertimento dell’ex presidente Raffaele Lombardo, che durante una convention in città del suo Mpa aveva lanciato strali per alzare la guardia e impedire che i “governi ombra” delle Srr dei rifiuti potessero appoggiare loro candidati alle amministrative. Come è andata a finire, è ormai noto: il centrodestra ufficiale ha accettato il patto con i moderati, sostenendo l’ingegnere Grazia Cosentino, ex dirigente comunale e attuale responsabile tecnico di Impianti Srr, l’in house del servizio rifiuti. L’ingegnere, già nelle prime uscite pubbliche, ha allontanato da sé l’impronta dei “governi ombra” e i partiti che la sostengono hanno invece puntato parecchio sulla “competenza” maturata in oltre trent’anni di servizio a Palazzo di Città e poi in Impianti. La campagna elettorale che è partita in sordina e ora inizia a prendere consistenza è comunque chiaramente segnata da una certa dialettica che guarda con molta attenzione a nomi e volti in campo. L’assessore Romina Morselli l’ha spiegato, in modo piuttosto asciutto, in un post pubblicato sui social in settimana. Ha scritto di “nominativi discutibili” e metodi “coercitivi” usati per “reclutare personale da candidare”. Dietro a tutto non esclude la piena consapevolezza di “certi colletti bianchi locali”. In mezzo a questo, anche le liste che alcuni candidati e responsabili cittadini dei partiti hanno iniziato ad inviare alla commissione nazionale antimafia, per verifiche che comunque non sono per nulla obbligatorie o vincolanti. Ritorna la questione morale? Ci sono “impresentabili” pronti a scalare le liste per un posto in consiglio comunale, a supporto della coalizione di riferimento? Il tema non è per nulla nuova e l’invito alle liste pulite era già arrivato nell’imminenza di altre campagne elettorali per Palazzo di Città. Sul punto, nel suo mandato, ha insistito molto il sindaco Lucio Greco, che alla fine ha scelto di non ricandidarsi, mancando le condizioni minime per un eventuale mandato bis. L’inchiesta sull’Ipab Aldisio è stata l’apice che ha fatto partire più appelli pubblici dell’avvocato, proprio nella convinzione che politica ed interessi economici privati debbano stare su direttrici differenti. Durante il suo mandato, peraltro, proprio Greco, in un’audizione dell’antimafia nazionale, rilasciò un lungo resoconto, poi secretato. Ora, i candidati che concorrono per prenderne il posto si trovano nuovamente a dover fare chiarezza, già in corso d’opera. Le liste pulite sono un dovere per tutti e a maggior ragione in un territorio come quello cittadino, che per decenni è stato segnato dal peso della criminalità organizzata e da interessi non proprio limpidi. La campagna elettorale deve ancora entrare nella fase più convulsa. Le liste sono in chiusura e si sono già notati ribaltamenti di fronte non trascurabili e per certi aspetti poco pronosticabili.

Tocca ai cinque candidati a sindaco mettere confini stringenti e farsene garanti, anzitutto nell’interesse dell’elettorato. La questione morale, per alcuni, non si è mai definitivamente spenta e in una fase difficile come quella che attraversa la città, ma con importanti finanziamenti in ballo e tanti cantieri che dovranno partire a breve, avere certezze e trasparenza diventa imprescindibile. Il dissesto del municipio è una realtà conclamata e nessuno dei pretendenti può permettersi di entrare dall’ingresso principale di Palazzo di Città, accompagnato da sospetti o da situazioni al limite.

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