Palermo. Tutte le imprese edili siciliane, associate o non, saranno convocate in un assemblea a Palermo che si terrà giorno 5 ottobre , presso la sede di via Alessandro Volta 44, per analizzare attentamente la situazione di emergenza in cui è piombato il settore e per valutare le future azioni da intraprendere.
A stabilire l’incontro è l’Ance Sicilia che da molto tempo preannuncia il fallimento a cui sono destinate centinaia di imprese a causa della valanga di crediti non riscossi vantati nei confronti delle amministrazioni pubbliche.
Il 6 settembre, a seguito della forte sollecitazione da parte dell’associazione vi era stato un incontro urgente coi ministri dell’economia, Vittorio Grilli, della coesione territoriale, Fabrizio Barca, e dello sviluppo economico, Corrado Passera, per accelerare un’intesa fra Stato e Regione siciliana sulle esenzioni e sulla razionalizzazione dei criteri del Patto di stabilità per l’Isola.
Anche in quell’occasione il presidente di Ance Sicilia, Salvo Ferlito esprimeva forte preoccupazione sui tempi indicati dalle parti per la definizione di una soluzione che sblocchi i cofinanziamenti europei, i fondi Fas e quelli della Protezione civile.
Adesso Ferlito sottolinea come “nessuna notizia e’ piu’ giunta dal governo centrale sulla promessa esenzione dei fondi che consentirebbe alla Regione di sbloccare subito pagamenti per circa 600 milioni e nuovi impegni di spesa per 300 milioni”. “In ogni caso di queste somme l’assessorato regionale all’Economia – spiegano dall’Ance – destinerebbe al settore edile solo alcune decine di milioni (detratte le somme per il trasporto pubblico locale), ben poca cosa rispetto ad un credito complessivo di 1,5 miliardi di euro. Inoltre la mancata regionalizzazione del Patto di stabilita’ ha fatto perdere alla Sicilia, tra incentivi previsti e sblocco di spesa, circa 370 milioni di euro”.che nel periodo gennaio-agosto 2012 si e’ registrato un calo del 41,78% del numero di opere poste in gara rispetto allo stesso periodo del 2011; che dal 2007 al 2011 si e’ registrata in totale una flessione del 50% del numero di bandi pubblicati e del 56% degli importi posti in gara; che dal 2008 fino allo scorso mese di giugno sono fallite 457 aziende edili e che hanno perso il lavoro 46.300 dipendenti diretti e circa 30.000 dell’indotto’